Dopo Bari e Foggia arriva a Galatina lo spettacolo teatrale promosso dal Consiglio regionale della Puglia. 

stampa Eventi/Galatina/ di palazzo Orsini

“Dei sei milioni di ebrei che morirono nell’Olocausto, un milione e mezzo erano bambini, in gran parte al di sotto dei quindici anni”. Per capire la crudeltà della Shoah potrebbero bastare le poche parole con cui Nili Keren introduce il tema nel Dizionario dell’Olocausto. C’è una parte di quest’orribile storia ancora non molto conosciuta che ha interessato i soggetti più indifesi ed esposti alle violenze dell’olocausto come i bambini, considerati dai nazisti inutili bocche da sfamare: per questo erano i primi a essere deportati.

Brevi vite spezzate dalla bestialità della lotta alla razza e da una follia ragionata nell’indifferenza di quanti fecero finta di non sapere. Molti non sopravvissero al viaggio stipati nei carri ferroviari come bestie, altri immediatamente avviati nei forni crematori appena arrivati nei lager; altri, ancora, finiti nei laboratori per essere sottoposti ad atroci esperimenti scientifici. Nonostante tutto, molti si salvarono.

Lo spettacolo racconta quattro storie di bambini e adolescenti vissuti al tempo della Shoah in Ucraina, Ungheria, Polonia, Italia tra il 1942 e il 1946. Racconta la terribile esperienza dei tanti orfani abbandonati a loro stessi dopo la deportazione dei genitori costretti a vivere nei boschi come animali, la vita nel ghetto elemosinando un pezzo di pane e qualche patata, la drammatica esperienza del lager dove arrivavano con i loro giocattoli in mano, il ricordo indelebile degli orrori che ha segnato per sempre la loro vita, chiusi nel proprio silenzio consapevoli che non ci sono parole per raccontare la Shoah. Uno spettacolo ideato e proposto in prima assoluta che racconta attraverso gli occhi dei bambini la storia che ha portato al potere il nazismo, le leggi antisemite, la vita nei campi di sterminio, ne coglie il dramma intimo, sottolinea il significato umano del loro sacrificio, il dolore, fino alla liberazione e all’accoglienza dei profughi che ha interessato anche alcune località della Puglia. Un monologo dell’attore drammaturgo e autore dello spettacolo Fabrizio Saccomanno con la breve ma significativa partecipazione in video degli attori Michele Placido, Cosimo Cinieri, Emilio Solfrizzi, Brizio Montinaro e Rino Cassano che danno vita ad uno spettacolo incalzante fatto di immagini e parole reso coinvolgente anche grazie all’accompagnamento sonoro dal vivo del musicista Redi Hasa, solista dell’ensemble di Ludovico Einaudi.
“Parlare della Shoah ci pone di fronte al limite delle nostre parole e allo sforzo vano di una possibile comprensione” racconta Fabrizio Saccomanno. “La Shoah è indicibile. Ogni volta che ci accostiamo a questa storia ci rifugiamo nell’iperbolico, nell’ eccezionale. Le parole si fanno esagerate, si ammantano di retorica. Siamo esseri fragili e alle volte recintiamo di parole le grandi catastrofi per proteggerci da essa, diceva Appelfeld. Meglio sarebbe il silenzio, una pietra su una tomba, un fiore gettato in terra, una musica nell’aria, una danza. Ma di questa storia è bene parlarne, ce lo siamo detto più volte perchè riguarda il nostro passato quanto il nostro futuro. Dopo aver letto numerose testimonianze ed essermi nutrito di libri scritti da autori eccezionali cerco di restituire qualcosa. Quattro piccoli racconti con andamento sincopato e a tratti stralunato. Sembrano incubi e forse lo sono per davvero. Sono voci di bambini e adolescenti che non capivano quello che stavano vivendo e provano a raccontarlo senza cercare redenzione”.
Una produzione originale voluta dal Consiglio regionale della Puglia per commemorare la Giornata della Memoria 2015 che coincide con il 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, realizzata da FARM e nata dall’esperienza del “Treno della Memoria”, la mostra multimediale itinerante allestita all’interno di 12 carri merce che nel 2006 attraversò la Puglia.

Lo spettacolo sarà rappresentato a Galatina Sabato 24 gennaio alla presenza dell’Assessore alla cultura Daniela Vantaggiato: “Abbiamo voluto celebrare così questa speciale Giornata della Memoria 2015, a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz che segnò la fine dell’universo concentrazionario e l’inizio della consapevolezza dell’orrore messo in atto dalla follia omicida nazista. In punta di piedi, superando la tentazione del silenzio per non dimenticare e per dire con parole forti “Meditate che questo è stato! Vi comando queste parole”; dedicato ai bambini e agli adolescenti, ideato e proposto per la prima volta dalla alta professionalità, a noi nota, di Fabrizio Saccomanno, attore, drammaturgo e autore dello spettacolo che con una pluralità di linguaggi, siamo certi saprà giungere ad allievi e docenti della nostre scuole ospiti della Città nello spazio del Cineteatro Tartaro.”

Lo spettacolo proseguirà lunedì 26 a Francavilla Fontana al Cineteatro Italia, martedì 26 al Teatro Comunale di Nardò, mercoledì 28 a Barletta presso la Multisala Paolillo per chiudere Giovedì 29 a Manduria al Teatro Don Bosco. Tutti gli spettacoli si svolgeranno alle ore 10 con replica alle ore 12 e sono rivolti esclusivamente al mondo della scuola con ingresso gratuito ma solo su prenotazione. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno degli assessorati alla cultura dei Comuni di Bari, Barletta, Foggia, Francavilla Fontana, Galatina, Manduria, Nardò e alla collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia e dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea.