Le stelle cadute e Rossella O’Hara 

Via-col-ventoRubriche/opinioni/ di Piero D’Errico

Galatina – Che la stagione di Renzi si concludesse così in fretta, francamente non me lo  sarei mai aspettato.

A occhio e croce avrei stimato, tra la sua ascesa e la sua caduta almeno dieci anni. 

Tanti i motivi della sua disfatta ma altrettante le cose buone che ci ha lasciato. La legge “Dopo di noi” vale l’intera legislatura.

Premetto che intorno a lui non vedo persone che possano sostituirlo, men che mai Emiliano che ormai per le sue posizioni non sorprende più nessuno. Vanno sempre in maniera quasi automatica all’incontrario, sono scontate, tanta è la voglia di ritagliarsi uno spazio nazionale, di differenziarsi.

Notevole il suo impegno ad essere “contrario” senza se e senza ma. Chissà i suoi elettori, gli elettori del PD che ne pensano della geniale “idea” di una alleanza con  il Movimento 5 stelle.

E poi lasciamo perdere i richiami del Presidente, disposto, da ex-democristiano, ad  un’ammucchiata selvaggia tra forze senza alcun punto comune, senza alcun obbiettivo comune, con posizioni alternative ed inconciliabili, secondo lui “per il bene del Paese” o non per “bloccare ulteriormente il Paese”.

Ciò detto, se entriamo nel merito della sconfitta non ci può, a malincuore, tornare in mente quella nullità dal none ANGELINO ALFANO, che ha gestito da principiante il problema della immigrazione, gestito con una stupidità e superficialità difficile da imitare.

Ha dato al Paese un senso di insicurezza e di disordine ed ha dato a Salvini e 5 stelle, che altro non aspettavano, la possibilità di cavalcare un giusto e sentito problema, ponendosi in alternativa al suo squallido e demenziale modo di trattare due cose: sicurezza e immigrazione.

Senza mai comunque dimenticare l’appoggio silenzioso e indecente di tal Verdini.

Sono passaggi significati ma non esclusivi, che hanno determinato la sconfitta del PD,  che giustamente ora  rivendica il ruolo di opposizione.

Cosa che fa tremare loro, il sangue nelle vene perché non riusciranno a “includere” nei loro discorsi e programmi “populisti ” fatti solo per vincere e non per governare,  dicevo non riusciranno a infilare il PD.

E noi in attesa del “domani che è sempre un’altro giorno” avvitiamoci nell’amletico dilemma : abbasso Renzi, viva Renzi.