Legambiente e minoranze consiliari di Gagliano del capo : ” l’intervento di consolidamento è un attentato all’intergrità del Ciolo”

Il CioloCronaca/Galagiano del capo/ di Redazione

Il Comune di Gagliano del Capo da inizio ai lavori di consolidamento del costone roccioso del Ciolo grazie ad un finanziamento concesso dal CIPE per un importo i un milione di euro che era stato oggetto di un ricorso al TAR da parte del Circolo locale di Legambiente.

Sul ricorso si è pronunciata la prima sezione del Tar di Lecce che ha chiarito che non era necessaria una preventiva variante urbanistica ai fini dell’approvazione del progetto e della dichiarazione di pubblica utilità.

La natura dell’intervento è stata intesa come conservativa, e dunque compatibile con la tipizzazione della zona interessata come “E” e l’iter percorso dall’Amministrazione è stato giudicato coerente con la procedura accelerata prevista dalla legge regionale che prevede che una delibera di Consiglio Comunale sull’approvazione del progetto comporta automaticamente l’imposizione del vincolo ai fini espropriativi e costituisce formale variante urbanistica.

Secondo la Soprintendenza, il momento di perfezionamento dell’autorizzazione non poteva essere quello della Conferenza dei servizi sul progetto definitivo, ma ci sarebbe dovuto essere un parere successivo in relazione a quello esecutivo. Per i giudici amministrativi, invece, il nulla osta espresso in quella sede è da intendersi definitivo.

Legambiente ed altre Associazioni ambientalistiche oltre alla minoranza consiliare di Gagliano del Capo definiscono senza mezzi termini l’intervento di consolidamento previsto un attentato all’intergrità del famoso canyon, caro ai salentini e non solo per la sua unicità paesaggistica. Per portare a compimento il progetto, infatti, gli ambientalisti temono che venga alterato in maniera irreversibile lo stato dei luoghi.