penna-e-calamaioLettere/ di Veronica Romano

Spero di arricchire con il mio “inesperto” contributo, non ho ancora 23 anni, il ragionamento del Sig. DE GIORGI, letto dalle pagine del giornale su cui scrivo. Il ragionamento da Lui ripreso, è stato pari pari il mio, fatto qualche mese fa in occasione di un altro articolo non “benevolo” verso la maggioranza che appunto, vede militante “la moglie del giornalista”.

Non so ancora se il mio ragionamento troverà dei “followers”, non cammino da sola da molto, ma spero che chi avrà modo di leggerlo, possa apprezzare il coraggio di dire le cose, giuste o sbagliate, in maniera diretta.

E spero che il coraggio di chi ha la mia età, possa agire da generica attenuante nel giudizio sul detto. Per farla breve, l’assessore allo sport (se ricordo bene) è moglie di un noto giornalista  e per breve tempo, candidato Sindaco.

Basterebbe questo a destare dubbi su ogni “scritto” del noto giornalista. Il dubbio, però, sarebbe preventivo e forse anche non motivato. Per fugare i dubbi che stupidi malpensanti potrebbero avere, la pubblicazione di articoli che vanno contro quella maggioranza cui è legato da appartenenza politica ed affettiva, diventa la prova provata di una conclamata imparzialità, da apprezzare.

Nascerebbe precisamente da qui, quel rapporto di reciproca “soddisfazione” e interessata ammirazione, con l’opposizione, per una mostrata imparzialità. Dalla maggioranza, non arriverebbe mai un qualcosa che mettesse in dubbio l’operato stesso dell’assessore allo sport.

Quel rapporto di reciproca soddisfazione con l’opposizione crea, e forse è fatto apposta, uno stato di “benevolenza diffusa” per la moglie del giornalista, assessore allo sport. Crea uno stucchevole automatismo di rispetto riflesso per interposta persona. Una nicchia. Non ho voglia di aggiungere altro, sono sicura di non essere stata abbastanza chiara ma non aggiungo altro per non vanificare lo sforzo che ha accompagnato tutta questa mia scrittura: la chiarezza e il rispetto.