Contraddizioni nel carteggio del sindaco Amante con il liquidatore della C.S.A dott. Villani

SpazzaturaCronaca/ di p.z.

Galatina – Il tormentone della campagna elettorale delle coalizioni avverse a quella del Polo Civico ha avuto il suo zoccolo duro nella presunta incompatibilità del candidato sindaco Marcello Amante a ricoprire il ruolo.

La motivazione alla base dell’incompatibilità era rinvenuta nel fatto che egli ricopriva l’incarico di revisore contabile nella Società a capitale misto (pubblico e privato) MTA di Maglie. La MTA è il gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e nel suo capitale sociale figura l’Ecotecnica alla stessa stregua di come lo era nel comune di Galatina con la C.S.A. Ora l’Ecotecnica è in contenzioso con il Comune di Galatina.

Vera o presunta che fosse tale incompatibilità il sindaco Amante appena eletto si è in ogni caso dimesso da tale incarico.

La vis polemica contro Amante ed i suoi rapporti con l’Ecotecnica, si stanno accentuando in questi giorni perché il Sindaco ci sta mettendo tanto del suo a soffiare sul fuoco.

Quali fatti sono imputati? Alla base di tutto vi sarebbero delle PEC inviate dal Sindaco al Liquidatore della CSA dott. Villani datate 25 luglio 2017.

Con la prima PEC il sindaco quasi redarguisce il dott. Villani. Quasi cerca di fargli capire che deve andare cauto nelle pretese perché il Comune di Galatina è sottoposto ad un Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, approvato dalla Corte dei Conti e oggetto di monitoraggio semestrale da parte di quest’ultima, proprio grazie ai debiti facenti capo alla CSA che il Comune di Galatina si è dovuto momentaneamente accollare, ed inserirli nei suoi debiti fuori bilancio, giusto in attesa della sentenza sul ricorso promosso dalla stessa CSA al TAR per circa 2.6oo.000 euro.

In particolare il Sindaco evidenzia al Liquidatore che 1.200.000 euro dei 2.600.000 si trova già a carico del Comune di Galatina per la transazione fatta con l’ATO, che aveva chiesto ed ottenuto dal TAR lo stralcio di dette somme,  riguardanti il mancato pagamento di parte del canone del conferimento dei rifiuti in discarica che avrebbe dovuto essere pagato dalla CSA.

Sempre a proposito di debiti fuori bilancio il Sindaco ricorda al dott. Villani che tra essi figurano anche i 600.000 euro pagati alla SUD GAS sempre per oneri di conferimento di rifiuti in discarica. Anche in questo caso il Sindaco afferma che il Comune,  essendoci un giudizio in corso, si è dovuto provvisoriamente accollare il debito che avrebbe dovuto essere onorato dalla CSA . “Appena conclusa l’iter giudiziario- scrive Amante- il Comune si riserva l’azione di rivalsa”.

Il Comune, quindi, stando a quanto scrive il Sindaco, vanterebbe crediti nei confronti della CSA (per forzosa assunzione di debito altrui) per circa 1.800.000 euro. Alla CSA sottraendo i 1.200.000 euro (già pagati all’ATO dal Comune) vedrebbe ridotto l’importo oggetto del suo ricorso dai 2.6o0.000 originari a 1.400.000. Stando così le cose il Comune di Galatina nel rapporto debito/credito risulterebbe creditore di (1.800.000-1.400.000=) 330.000 euro. Naturalmente sempre se il TAR riconoscesse in toto le  richieste CSA.

La situazione sembrerebbe a questo punto abbastanza chiara ma ad intorpidire le acque giunge notizia che, dopo aver affermato quanto riportato in precedenza, il Sindaco Amante  invia  una proposta transattiva  al Liquidatore della CSA affermando che il Comune di Galatina è disposto a pagare la somma di 570.000 a chiusura di tutto il contenzioso debito/credito tra Comune e CSA, e…qui lo sconcerto comincia a dominare.

Sconcerto che aumenta a dismisura, allorchè il Liquidatore, solleticato da questa insperata soluzione della vicenda, chiede lumi sulle modalità di pagamento dei 570.000 euro.

Il sindaco Amante con pronta risposta, avviene tutto nell’arco della stessa giornata come da datazione PEC (25 luglio 2017), risponde e specifica che ” ad integrazione della precedente nota protocollata (…) ed in relazione al punto 2 della proposta transattiva ivi formulata si precisa che il pagamento della complessiva somma di 570.000 euro potrà essere effettuata da questo ENTE con le seguenti modalità; 422.000 euro entro 15 gg. dall’accordo transattivo. 74.000 nell’esercizio finanziario 2018 e 74.000 nell’esercizio finanziario 2019.”  

Alla luce di queste rilevanze si sta diffondendo sempre più l’opinione che con i 422.000 euro la CSA pagherebbe il TFR ai suoi ex dipendenti evitando il fallimento ormai alle porte. Nello stesso tempo tra Comune e CSA cesserebbe ogni motivo del contendere e con esso ogni contenzioso in atto. Con la cessazione del contenzioso anche l’Ecotecnica si ripulirebbe di ogni conflitto in corso con il Comune di Galatina e potrebbe tranquillamente partecipare alla gara, in fase di rapida gestazione,  per l’assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I cittadini galatinesi, invece, si ritroverebbero con ulteriori 570.000 euro di debito da pagare.

Sicuramente non sarà così perché, se così veramente fosse, subentrerebbe nei cittadini l’amara convinzione che si tratterebbe dell’ultimo atto di una svendita definitiva del Comune di Galatina.

 

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