Portare via un punto potrebbe rappresentare il passaporto per la salvezza. 

LOGO OLIMPIA-SBV - CopiaSport/ di Piero de lorentis

Galatina – Penultima gara della stagione per l’Olimpia SBV Galatina che va a far visita al MG2 GROUP BARI di mister Cavalera, reduce da una progressione entusiasmante che l’ha spinta alle spalle del duo Ottaviano – Aversa, in coabitazione al secondo posto in classifica.

Mister Stomeo uscito domenica dal PalaPanico con una rotonda vittoria su un Tricase meno effervescente del solito nei suoi uomini chiave (Dalmonte e Muccio) , guarda alla sua posizione di classifica rafforzata (17 punti e 11^ posto)che alimenta ancora speranze di salvezza.

Nonostante il calendario non sia per niente favorevole alla squadra galatinese attesa al PalaCarbonaradauna Pallavolo Bari, fiduciosa di agganciare le due formazioni campane senza concedere alcunché a nessuno , e in successione ospitare in casa la BCC Leverano, una flebile speranza viene ancora coltivata.

Portare via un punto a capitan De Tellis e soci potrebbe rappresentare il passaporto per la salvezza: sarà arduo battere una formazione forgiata da Tonino Cavalera in fotocopia alle sue essenze caratteriali e alla provata capacità professionale del tecnico leccese, ma bisogna provarci.

Scenderanno in campo per i colori biancorossi , l’ex Latorre in diagonale con Petruzzelli, Scio e Meringolo laterali, Giorgio e De Tellis al centro con Rinaldi libero.

Mister Stomeo,che da dicembre ha rigenerato una squadra smarrita, risponderà con la collaudata formazione che ha battuto la Fulgor Tricase ,potendo contare anche sulla disponibilità del centrale Rossetti.

Le speranze in casa OLIMPIA S.B.V. verranno affidate alle due bande Lentini e Corsetti, ai centrali Guarini e Iaccarino, al palleggiatore Muccione con Buracci opposto, mentre la regia difensiva potrà contare su Apollonio e Pierri.

Bisognerà crederci, assumere atteggiamenti positivi, dare risposte emotive coinvolgenti tutto il gruppo, esprimere al meglio le risorse tecniche e fisiche in dotazione ad ogni atleta, insomma coltivare il potere della resilienza.