Ragazza diversamente abile fotografa e denuncia l’abuso. L’I.C. del I° Circolo sulla “disabiltà” è da giorni nell’occhio del ciclone.  

Macchina1MacchinaCaro Direttore,

sono una ragazza diversamente abile ed in questi giorni ho letto quanto accaduto a quel bambino diabetico che frequenta la scuola elementare di Piazza Cesari.

Indignata ho pertanto deciso di informarla di un abuso che ho personalmente constatato.

Spesso percorro via Toma, quella della Scuola media ” Giovanni Pascoli”. Purtroppo, in più occasioni, ho notato che il parcheggio riservato a noi disabili è occupato dalle due auto che ho fotografato e che risultano appartenere una alla (…) e l’altra ad una insegnante (…)

Stanca di vedere come i diritti di noi disabili vengano violati proprio da chi avrebbe il compito di educare al rispetto dei più deboli, ho deciso di inviarle questo mio sfogo insieme con le foto, perché il fatto venga pubblicamente denunciato.

Spero che voglia comprendere la mia ritrosia a rendere pubblica la mia identità.

La ringrazio sin d’ora per il contributo che sono sicura saprà dare per il miglioramento della convivenza civile.

Distinti saluti.

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Cara Carla,

la chiamerò così per rispettare il suo desiderio di non dare evidenza pubblica alla sua identità. Sono sdegnato quanto lei per quanto mi ha documentato fotograficamente. Constatando i tanti abusi che costantemente si verificano in questa città forse avrei dovuto farci il callo e forse per tante cose l’ho già fatto. Per altre non riuscirò mai a farlo e questa da te segnalata e documentata è una di quelle.

Non voglio entrare nel merito di chi possa essere il proprietario di quelle autovetture, se personale scolastico o residenti oppure occasionali passanti perché chiunque essi/e siano dimostrano di essere in possesso di una sensibilità, di un’educazione e di una cultura certamente non maturata in ambiti oxfordiani. 

Ci sarebbe da ritirar loro immediatamente la patente e rimandarli/e alla scuola guida perché se non hanno capito il significato delle strisce gialle ed a cosa servono non possono certamente essere lasciati/e in possesso di una autorizzazione alla guida di una macchina e forse neanche un triciclo. 

Speriamo, chiunque essi/e siano che leggendo quanto da te scritto, guardandosi allo specchio riescano almeno a provare un po di vergogna postuma, visto che non l’hanno avuta in via preventiva e che da domani le loro macchine spariscano da quel parcheggio e vadano a finire in piazzale stazione. Un po di passi a piedi non hanno mai ucciso nessuno anzi a qualcuno/a farebbero sicuramente anche bene. 

Naturalmente, inutile dirlo, se ciò è successo e continua a succedere la colpa non è soltanto dell’incivile che viola.  Le prometto che seguiremo la vicenda. Distinti saluti (p.z.)