L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il gruppo di Collepasso

tarantismo3Tarantismotarantismo2tarantismo1Eventi/ di Rosanna Verter

Collepasso – Nell’atrio del Palazzo Baronale di Collepasso,  il 28 agosto 2017, alle 19.30,  l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato Sezione di Galatina in collaborazione con il gruppo di Collepasso, ha inserito, nell’ambito delle molteplici iniziative di tale Comune, la presentazione del libro dal titolo Storia del tarantismo, edito da Carlo Saladino, Palermo, 2017, prefazione della giornalista Liliana Ursino, Roma.

L’autore, Domenico Scapati, pugliese trapiantato in Sicilia da giovane, ha voluto scardinare, nei suoi simbolismi e significati, il fenomeno del tarantismo trattandolo nella sua lunghissima e dibattuta storia, a partire dal 500 a.C., fenomeno che ha interessato filosofi antichi quali Strobone, Senofonte,Platone,Ovidio, fino ai tempi nostri. Ha spaziato per tutte le regioni del Centro Sud dell’Italia, compreso il Molise con la sua farfucola, la Sicilia con il suo Ragnatello nero, la Sardegna con l’Argia. Le 220 pagine circa del volume, incentrate sul mito del ragno, serpente, scorpione e altri animali e vegetali che “pizzicano” nonché sulla coreutica della danza, trattano dei rimedi per guarire dal morso “velenoso”.

Nel suo viaggio tra le pieghe del mondo contadino l’autore ha rivolto lo sguardo al mondo rurale della Terra d’Otranto nel quale ha vissuto il fenomeno; un ambito che ha memoria delle campagne assolate ovvero di un mondo senza il quale non sarebbero sopravvissuti i rituali, né sarebbero emersi i culti di possessione, né si sarebbero solennizzati i culti delle acque o i possibili altri mezzi di guarigione come la danza, lo sputo medicinale, la sudorazione. Aspetti sciamanici, musica e danza, armonia e vissuti tra credenze popolari e modi di dire e fare che balzano dinanzi alla storia grazie alla consultazione degli studi di decine di esperti tra i quali spiccano figure di primissimo piano come Ernesto De Martino, Chiara Gallini, Romualdo Rossetti, Pierpaolo De Giorgi, Eugenio Imbriani, Mauro Gioielli.

Il volume che non ha pretese scientifiche, ha messo insieme e coordinato storie e fatti di vita vissuta, tradizione verbale, per buona parte riportate per sentito dire o avere letto. Storie tutte vere che non sono mai state suffragate da riscontri certi e inconfutabili come la scienza medica e moderna d’oggi sa fare. Domenico Scapati, membro dell’Accademia Siciliana dei Mitici del Centro Internazionale degli studi sul mito, ha raccolto storie di pizzicati nella Grecia Salentina, di Basilicata e Calabria, di Sardegna attingendo anche all’antropologa Chiara Gallini e nella Sicilia al più noto Giuseppe Pitrè, al poeta dialettale Giovanni Meli, allo scrivano al servizio dei Normanni, Goffredo Malaterra. E nel Salento il passaggio del testimone tra il vecchio tarantismo e il nuovo “neo-tarantismo” affidato agli ormai famosi Luigi Stifani, Uccio Aloisi e Pino Mighali, ma anche altri. Notevole è la biografia in questo saggio che è corredata dei contributi offerti da studiosi, antropologi e giornalisti come S.E. il Prefetto di Palermo Gianfranco Romagnoli, Claudio Paterna, Vito Fumarola, Vincenza Musardo Talò, Daniela Gerundo, Caterina Dessy e Aldo Fici, altri.

La serata ha espresso valori comunicativi e interscambio culturali e storici di notevole spessore. Significativo l’interesse mostrato dall’Assessore alla Cultura di Collepasso, Giorgio Mastria, che vede nella valorizzazione del patrimonio culturale del Salento l’importante apertura a scenari di condivisione dell’arte.

Ha fatto da sfondo a questa culturale serata la mostra pittorica della galatinese Fabiana Luceri, autrice della copertina del libro presentato, che ha esposto in particolare tre dipinti sul mistico e armonico “tarantismo” che, nella loro espressione comunicativa, contengono immagini suggestive ed evocative, seducenti e inquietanti, come il mito della “Taranta” che ammanta di mistero una danza che esorcizza la fatica del vivere e le condizioni della donna, specie nel mondo rurale. Quella letteraria e quella pittorica fuse in una magica serata d’agosto che ha il pregio di patrimonializzare la portata  musicale della coreutica e della danza in uno con la musica di Luigi Stifani, uno dei traghettatori del mito del tarantismo, suonata dai Kardia Mundi di Oarabita. L’autore ha instaurato un interessante dialogato con la professoressa Vincenza Musardo Talò, esperta di Storia del tarantismo.

La mostra sarà visitabile sino al 31 agosto.