Ruffano, Teatro Comunale di Via Paisiello domenica 1 maggio ore 21.00

GramsciEventi/ di Redazione

Ruffano – GRAMSCI. Antonio detto Nino, in scena  domenica 1 maggio alle 21.00 al Teatro Paisiello di Ruffanonell’ambito della rassegna teatrale dell’Associazione ODV Kairòs. Una scelta non casuale quella di Kairòs, di proporre in una data così significativa uno spettacolo che racconta  frammenti di vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento. Una vita però assolutamente privata: sullo sfondo, e solo sullo sfondo, il tormentoso rapporto con il PCI e l’internazionale socialista, le incomprensioni con Togliatti e Stalin.

E l’ombra di Benito Mussolini. In primo piano invece la feroce sofferenza di un uomo che il fascismo vuole spezzare scientificamente, che vive una disperata solitudine, e in dieci anni di prigionia , giorno dopo giorno, si spegne nel dolore e nell’assenza delle persone che ama: la moglie Julka, i figli Delio e Giuliano. Il primo lo ha visto piccolissimo, il secondo non lo ha nemmeno mai conosciuto. Proprio le bellissime lettere ai suoi figli sono state il punto di partenza: tenerissime epistole a Delio e Giuliano ai  quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizione fisica e psichica , dando ilo meglio di sé come uomo, genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce. Le  lettere di un fratello. Di un marito. Il corpus delle lettere di Antonio Gramsci ai familiari è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo ,che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente. Dopo la prima nazionale dell’aprile dello scorso anno a  Novoli( Le), lo spettacolo è stato portato in scena in vari teatri nazionali e  all’estero, riscontrando un notevole consenso di pubblico e di critica.

Lo spettacolo è di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno, realizzato con la collaborazione artistica diFabrizio Pugliese, la consulenza scientifica di  Maria Luisa Righi, Fondazione Gramsci.

 

“…Fabrizio Saccomanno è riuscito a tratteggiare una figura difficile…Era facile precipitare nello stereotipo ma né la scrittura di Niccolini né l’ interpretazione di Saccomanno non sono mai caduti in tentazione…”Tommaso Chimienti ( Il Fatto Quotidiano)

“…È a un Antonio Gramsci privato che guarda il nuovo spettacolo di F. Niccolini e F. Saccomanno…una novità nel teatro di Saccomanno che ha sempre raccontato partendo da dati autobiografici…un momento vivifico di grande intensità e spiazzamento…” Nicola Vietri ( Hystrio)

“ …Con il solo ausilio di alcuni fogli e una fotografia di Gramsci, Saccomanno accompagna lo spettatore, con le lettere da lui scritte in carcere, nell’intimo del suo animo, restituendocene intatta tutta la forza morale e intellettuale…” Mario Bianchi (Eolo)