“Una interlocuzione diretta con operatori, medici e infermieri, che non hanno mai avuto il privilegio di conoscerla, sarebbe stata utile, prima di denigrare”

Lettere/di dott. Stefano Tessore

Gent. mo Sindaco,

in occasione del recente Consiglio Comunale monotematico tenuto in Municipio sulla riorganizzazione dell’Ospedale Santa Caterina Novella, al quale ho assistito in veste di comune cittadino e di operatore sanitario dello stesso nosocomio, mi viene riferito e confermato dai presenti che in conclusione dell’assemblea, Lei avrebbe affermato che le lagnanze dei cittadini galatinesi per le chiusure di alcune Unità Operative non sarebbero troppo motivate in ragione della scarsa qualità delle stesse unità operative.
Mi duole non essere stato più presente per pochi minuti alla conclusione della discussione, e mi duole anche che il contradditorio con il pubblico non fosse stato previsto, altrimenti avrei avuto la possibilità di farle presente alcune osservazioni.

Non sta a me prendere le difese di un reparto di Cardiologia che ha l’onore di essere assurto a rinomanza internazionale per lo studio e la definizione di una patologia miocardica nota come la “sindrome di Galatina” non più di pochi anni fa e citato quindi su riviste scientifiche di tutto il mondo, ma mi limiterò a parlare del reparto di Ortopedia.

Non essendo cittadino galatinese, e nemmeno salentino a dir la verità, ho tuttavia a cuore le sorti e un forte senso di appartenenza a questo Ospedale e in particolare al reparto di Ortopedia e Traumatologia al quale come Dirigente Medico ho dedicato con il massimo impegno e dedizione più di 10 anni della mia vita professionale e di conseguenza con riflessi pesanti anche sulla vita familiare.

Ho quindi una visione chiara di quello che è accaduto a questo reparto in una decade durante la quale si è assistito a un progressivo depauperamento della pianta organica medica e infermieristica, tanto che si è progressivamente passati da una equipe medica di 8-9 Dirigenti in aggiunta al Direttore, fino all’attuale situazione di 4 Dirigenti oltre al Direttore (ad interim) per la mancata sostituzione di sanitari pensionati, passati sul territorio o trasferiti.

Di conseguenza il carico di lavoro gravante sui sanitari rimasti in servizio è progressivamente aumentato, in un sorta di circolo vizioso per cui più si provvedeva a far fronte alla necessità di copertura di turni di assistenza al reparto, all’ambulatorio, alla sala gessi e alla attività chirurgica, e più si spostava in avanti la soglia di tolleranza dei sanitari ai carichi stessi.

Ciò premesso e nonostante la grave situazione organica, l’UO di Ortopedia del S. Caterina Novella, negli ultimi anni e in particolare dal 2016 sotto la direzione del dott. Giuseppe Rollo ha fornito una risposta chirurgica di assoluta qualità e in linea con gli standard chirurgici internazionali alle necessità della popolazione, quindi non solo in termini quantitativi (in relazione alle risorse umane e alla scarsa disponibilità di sedute operatorie), tanto da registrare anche un certo movimento in termine di mobilità attiva dalle province limitrofe e anche regioni.

Basterebbe una analisi dei registri operatori per rendersi conto della portata degli interventi che sono stati eseguiti recentemente presso il Santa Caterina Novella, la stragrande maggioranza dei quali ad alto DRG quindi ad elevatto impatto economico favorevole per la ASL, e interessando pressochè tutto il campo traumatologico gestibile in assenza di rianimazione, la chirurgia protesica delle grosse articolazioni comprensiva della chirurgia di revisione e la chirurgia artroscopica.

Sono state infatti effettuate recentemente a Galatina revisioni protesiche complesse, anche con impiego di protesi segmentarie di tipo tumorale, nonché trattate fratture del cingolo pelvico, per via posteriore e anteriore, procedure queste ultime normalmente di pertinenza di pochi centri a livello nazionale, con esiti soddisfacenti e senza complicazioni per i pazienti.

D’altro canto, è stato anche garantito e fornito un numero elevatissimo di prestazioni ambulatoriali e di pronto soccorso, spesso evitando il ricorso a trattamenti chirurgici sovraindicati ma che non di rado vengono effettuati anche per incrementare la produttività di un reparto.

Il corrispettivo di questa attività è stato naturalmente il sacrificio personale dei sanitari in termini di ferie non godute (mediamente circa 150-200 giorni) e surplus orario ormai fuori controllo.

Per questo motivo, le Sue parole suonano come una grave mancanza di riconoscenza se non rispetto nei confronti di professionisti che hanno avuto il senso di responsabilità di impegnarsi giorno dopo giorno per la sopravvivenza di un reparto ospedaliero e ritengo che la stessa aula consiliare non sarebbe stata sufficiente ad accogliere i pazienti trattati recentemente presso l’Ortopedia di Galatina soddisfatti e riconoscenti del nostro operato.
Questo in assoluta umiltà e senza ignorare anche gli insuccessi che hanno fatto parte della nostra esperienza.

La invito pertanto, sempre nel massimo rispetto del Suo ruolo istituzionale, a un migliore controllo sulla qualità delle Sue fonti di informazioni in merito ai reparti del Santa Caterina Novella, valutando che forse una visita ed una interlocuzione diretta con gli stessi operatori, medici e infermieri, che non hanno mai avuto il privilegio di conoscerla, sarebbe stata utile, prima di ritenere di svilirne pubblicamente l’attività e l’impegno quotidiano in un contesto istituzionale quale un Consiglio Comunale davanti ad autorità e cariche istituzionali ospiti.”