Cronaca/di p.z.

Galatina – Ci è pervenuta in redazione una lettera di un noto legale cittadino che a nome e per conto del suo assistito, un operatore economico di via Siciliani, ci ha esposto fatti che hanno visto protagonisti il suo cliente ed un agente della Polizia Municipale.

Tralasciamo i nomi che poco importano, almeno in questa sede, ed interessiamoci dei fatti. E’ dai fatti che si possono trarre spunti utili di riflessione per comprendere come tutto potrebbe essere assai più semplice e risolvibile se tutti noi in ogni circostanza usassimo un pizzico, soltanto un pizzico di buon senso.

Ancora una premessa. La lettera giunta in redazione è accompagnata da una breve nota del legale che ci dichiara come la stessa, indirizzata al Sindaco della città ed al Comandante della Polizia Locale, sia stata inviata tramite PEC al fine di ottenere chiarimenti, e non solo quelli, in merito ai fatti a seguire.

Galeotta fu l’ordinanza e chi la firmò. L’ordinanza in oggetto è la n. 48 del 04 luglio 2019 (appena un giorno prima della cerimonia, sottolinea il legale) avente per oggetto le strade e piazze sottoposte a limitazioni al traffico ed alla sosta in occasione della consegna dei brevetti di Pilota militare in piazza S. Pietro.

Che l’ordinanza avrebbe potuto creare (come di fatto li ha creati) problemi logistici ed interpretativi ce ne eravamo accorti già in redazione, tanto che avevamo telefonato e parlato con qualcuno degli interessati affinché fossero apportate alcune modifiche al testo. Cosa che non è stata fatta. Vogliamo pensare per i tempi ristretti perché si sa che l’urgenza crea solitamente problemi e confusione.

I fatti oggetto di questa missiva riguardano via Siciliani ed hanno come protaganisti una agente di Polizia Locale ed un operatore economico che ha la propria attività su detta strada.

Ebbene via Siciliani secondo l’ordinanza “non era strada interclusa al traffico“.

“Verso le 17.00 del 05 luglio – scrive il legale – una ditta fornitrice di fusti di birra e di materiale alimentare necessario all’attività del mio cliente (da utilizzare nella serata del 05 luglio) chiedeva al vigile urbano presente presso Porta Nuova di poter accedere per un piccolo tratto su via Siciliani per provvedere allo scarico ma il vigile negava l’autorizzazione”.

“Dunque – prosegue il legale – non essendo stato precluso il transito in via Siciliani dall’ordinanza e non essendovi gravi ragioni di sicurezza o fluidità di circolazione non si comprende quale siano le ragioni che hanno impedito al vigile presente presso Porta Nuova di permettere l’accesso temporaneo (si sarebbe trattato di pochi minuti sotto la sua sorveglianza) per lo scarico del materiale necessario all’attività del mio assistito”

“Il rispetto dell’ordinanza – conclude il legale- avrebbe dovuto consentire il flusso veicolare per accedere all’esercizio senza alcun disagio al traffico ( che non era presente su detta via) mentre il vigile non poteva impedire in alcun modo l’accesso su una strada non indicata nell’ordinanza della Polizia Municipale cui è indirizzata la presente”.

Questi i fatti secondo quanto è stato esposto dal legale o quantomeno dal suo cliente. Senza entrare nel merito del torto o della ragione tra le parti un fatto è inequivocabile: via P. Sicilani, come da ordinanza, non era inclusa tra le strade inibite al traffico ed alla sosta.

Altra cosa inequivocabile è che, come detto prima, con un minimo di buonsenso e di elasticità mentale tante situazioni non avrebbero avuto motivo di esistere. Proprio come recita un vecchio detto popolare : ” Lu pane quantu pare ca te bbinchia, ede lu sensu ca te campa”. Il pane ti sazia ma è il senso che ti fa campare.

E’ veramente proprio tanto difficile usarlo questo pizzico di buon senso in più? Diamo la colpa al caldo anche se, parafrasando Agatha Christie, un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi…..”.