Cronaca/di Comunicato Stampa (FDI)

“L’enfasi con la quale viene annunciato in queste ore – dall’assessore Maurodinoia, ma non solo – il nuovo collegamento ferroviario tra la stazione di Brindisi (che diventa una sorta di hub) e l’aeroporto del Salento (sempre a Brindisi) è comprensibile. Poter arrivare agevolmente da più parti al secondo aeroporto della Puglia è un’opportunità non solo di crescita turistica, ma anche di sviluppo economico per tutto il Salento.

“Ma occorre aggiungere un elemento di verità: non stiamo parlando di una nuova infrastruttura. Il finanziamento del collegamento ferroviario risale al 2018: 60 milioni di euro vengono dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Per essere più precisi sono 20 milioni, perché 40 erano stati assegnati addirittura più di 10 anni fa, nel 2011 dal Governo nazionale di centrodestra e non sono mai stati spesi per ritardi da parte della Regione Puglia e del Comune di Brindisi. Nel tempo in quattro anni il costo è quasi raddoppiato e dal 2018 (quando è stato finanziato) siamo ancora in attesa all’approvazione. Oggi sappiamo che l’intervento sarà completato entro il 2026 rispetto al 2024 con i restanti 50 milioni a carico del PNRR.

“Sempre per quel supplemento di verità, utile per tutti gli smemorati dell’ultim’ora che esultano, va ricordato che nel 2019 l’allora ministro del Sud Lezzi e il presidente Emiliano in un incontro-scontro annunciarono che l’opera sarebbe entrata in esercizio entro il 2024, oggi si parla di 2026. Siamo alle solite: non realizzare opere fa aumentare i costi e allunga i tempi.

“Il classico spreco (voluto?) consolidato della regione Puglia in questi anni.”