Cronaca/di Coldiretti Puglia

L’ondata di afa con temperature fino a 38 gradi in Puglia a giugno come ad agosto, associata alla siccità perdurante da mesi, hanno seccato la terra, svuotato le spighe di grano e stanno mandando in stress gli animali nelle stalle che stanno producendo il 15% di latte in meno.

A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento al monitoraggio sugli effetti dell’ondata di calore che ha investito la Puglia sin da maggio con temperature fino a 12 gradi in più rispetto alla media stagionale e la grave siccità per la mancanza di piogge, in uno scenario reso già critico a causa degli alti costi di produzione e di gestione aggravati dalle ripercussioni della guerra in Ucraina.

A risentire è tutto il settore agricolo divenuto rovente e secco sin da maggio 2022 – denuncia Coldiretti Puglia – con 65 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla capienza degli invasi, con i prodotti agricoli di stagione a rischio nei campi e i frequenti incendi che mandano in fumo migliaia di ulivi ormai secchi a causa della Xylella.

Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti regionale – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.

Al calo delle produzioni di latte si aggiunge anche un aumento dei costi nelle stalle per i maggiori consumi di acqua ed energia – aggiunge Coldiretti Puglia – che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere al caldo, in una situazione in cui scarseggiano i mangimi che non arrivano dai Paesi del Mar Nero a causa del conflitto e sono schizzati i costi delle bollette.

Per questo – rileva la Coldiretti Puglia – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.

Il caldo bollente e la mancanza di acqua  – precisa la Coldiretti Puglia – hanno anche ridotto la produzione di foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame con l’allarme siccità che colpisce anche le coltivazioni di grano e altri cereali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina. Le difficoltà si registrano in tutta la regione dove con il picco delle temperature – sottolinea la Coldiretti Puglia –manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni.

Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura pugliese con danni stimati in oltre 70 milioni di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti Puglia.