Cronaca/di Antonio Antonaci candidato Sindaco coalizione “Progetto per Galatina”

Smarrito ed errabondo, cartine alla mano, guidato dal proprio intuito. Ecco l’identikit del turista a Galatina durante le festività pasquali, con il paese che ha messo a nudo la totale mancanza di programmazione ricettiva ed organizzazione dell’accoglienza turistica.

“Pullman gran turismo parcheggiati alla Pupa, passanti fermati per la richiesta di informazioni, negozi ed esercizi commerciali ignorati. È questa oggi la triste realtà della nostra città – dichiara Antonio Antonaci, candidato sindaco di “Progetto per Galatina” – che avrebbe invece nelle corde un’altissima vocazione turistica, seconda a nessuno nel Salento. Una basilica con gli affreschi paragonabili a quelli di Assisi, una fontana nel centro cittadino che è un’opera d’arte contemporanea premiata alla Biennale di Venezia, il fregio di essere culla di uno dei fenomeni antropologici più affascinanti e conosciuti al mondo, il Tarantismo. Un bagaglio culturale importante che richiede di essere adeguatamente valorizzato e sfruttato a vantaggio sociale della nostra comunità cittadina”.

Architrave portante del programma elettorale di “Progetto per Galatina”, una mission messa in risalto fin dallo scorso mese di gennaio, agli esordi del dibattito politico intrapreso da Antonaci in vista dell’appuntamento elettorale del 12 giugno.

“L’idea scritta nel nostro programma elettorale – prosegue Antonaci – è quella di creare un percorso obbligato per il turismo di gruppo ed organizzato. Riqualificare, in collaborazione con l’ente ferrovie, piazza della stazione con un’area parcheggio funzionale, ma anche elegante e rigogliosa, che sia cristallino “biglietto da visita” della città. Da lì il via ad un tour con nostre guide locali lungo tutto il bellissimo corso Re d’Italia, che pure abbisogna di un preciso make up. Al termine del corso, l’area della Biblioteca comunale è l’ideale per porre un ufficio informazioni e la biglietteria per l’accesso, con guida, al museo Cavoti o alla biblioteca Siciliani. Nel prezzo corrisposto, anche la successiva visita alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Fontana della “Lampada senza luce” (Pupa), dove la guida svelerà i segreti e i messaggi nascosti di questa incredibile opera d’arte contemporanea. Poi la chiesa Madre, con la sacra pietra ove sedette San Pietro, mistico oggetto di culto e tradizione. Quindi il luogo del più grande ed accattivante mistero antropologico/culturale di tutto il Salento: la chiesa di San Paolo, con il pozzo dall’acqua “miracolosa”, culla del tarantismo e della pizzica. Da via Garibaldi si giunge, attraverso i palazzi nobiliari dal barocco unico, alle chiese ricche di storia, dei Battenti e di San Luigi con l’annesso convento delle clarisse. Pausa ristoro con annessi servizi ed, attraverso vicolo san Francesco (dove è presente la formella antichissima che testimonierebbe il passaggio di San Bernardino da Siena), alla Basilica con i suoi splendidi affreschi ed il chiostro. A quel punto, la guida lascerà “liberi” i turisti per lo shopping e la ristorazione, sempre fornendo loro indicazioni precise su dove andare a bere qualcosa, mangiare, acquistare dei souvenir. In un corposo e condiviso progetto che vedrà coinvolti tutti i soggetti interessati, commercianti ed esercenti in testa”.

Non solo arte e cultura, ma anche percorsi di cibo e ristorazione per avventori e turisti. “Sempre con partenza da Piazza della Stazione – conclude Antonaci – i turisti potranno optare per un tour prettamente enogastronomico e rurale, a bordo di bici o altri piccoli mezzi di trasporto, quali trenino, ape car turistica e sempre accompagnati da guida. Per visitare le cantine, vedere i luoghi religiosi, e non solo, del passato, le masserie, assaporare i nostri prodotti tipici, conoscere la nostra tradizione culinaria, l’antica storia contadina, godere del profumo unico della campagna salentina. Stop ad improvvisazione e pressappochismo, al bando divisione e chiusura. Spazio finalmente ad una visione moderna e condivisa per la ricerca del riscatto sociale, economico e culturale di Galatina”.