Il Sedile

Bosco d’Arneo (Nardò), continua la protesta: “Associazioni ambientaliste tedesche convocano i vertici Porsche, pronti a manifestare in Germania e in Italia.

Cronaca/Custodi del bosco d’Arneo

Cresce a Stoccarda, città tedesca sede di Porsche, la mobilitazione internazionale contro il piano di ampliamento del Nardò Technical Center che prevederebbe la distruzione di 200 ettari di un bosco mediterraneo secolare. Il 12 marzo le tre maggiori associazioni per la tutela della natura NABU, BUND e LNV scrivono una lettera aperta a Porsche per avere spiegazioni riguardo il progetto di sviluppo e chiedere l’immediata sospensione dei piani di disboscamento.

Dopo la mozione presentata lo scorso 5 marzo alla Commissione Clima e Ambiente dell’assemblea comunale di Stoccarda da 7 consiglieri della coalizione di sinistra Sos Linke Puls Fraction di Zuffenhausen, le manifestazioni davanti alla sede Porsche e il sit-in organizzato dall’associazione Arge Nord Ost per fare pressione affinché si tuteli il nostro polmone secolare, continuano le richieste al management di Porsche contro la “distruzione forestale made in Germany”, come si legge in apertura della lettera.

Le tre associazioni NABU, BUND e LNV, con un totale di 700 mila membri, hanno costituito l’“Alleanza d’Azione contro la distruzione dell’ambiente e della natura da parte di Porsche, a casa e all’estero” e si rivolgono a Oliver Blume, Ceo del Gruppo Volkswagen, e Markus-Christian Eberl, Ceo di Porsche Engineering, proprietaria del Nardò Technical Center. “Siamo inorriditi e senza parole davanti al vostro progetto di distruggere circa 200 ettari di pregiato bosco di lecci per ampliare la pista di prova”, scrivono dal Baden-Württemberg, evidenziando come il piano sia in netto contrasto con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda e comporti conseguenze drastiche e irreversibili per il Salento.

Noi del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo siamo contenti che la nostra voce sia giunta a Stoccarda e che ci siano sostegno ed energia nei confronti della difesa di questo ecosistema. La reazione della società civile tedesca è stata immediata: dopo il programma d’inchiesta di ARD1 su Das Erste, prima rete televisiva pubblica tedesca, il Comitato è stato inondato da messaggi di solidarietà ed è nata una inedita forma di cooperazione tra ambientalisti salentini e tedeschi. In poche settimane la petizione in lingua tedesca su change.org ha raggiunto 83mila firme, che si aggiungono alle 45mila già raccolte dal comitato. L’asse Salento-Germania è coeso verso la tutela dei beni comuni.

Questa mobilitazione attiva e concreta contrasta con quella degli ambientalisti nostrani che, con le dovute eccezioni, sono rimasti in larga parte in silenzio. Con l’approssimarsi della sentenza del TAR al ricorso depositato il 22 gennaio dal Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, Italia Nostra e il Gruppo di Intervento Giuridico e in vista delle iniziative che il Comitato organizzerà in Germania, si sente l’esigenza di manifestare anche in Italia. Per questo il Comitato pubblicherà una lettera aperta per chiedere l’adesione a tutte le “persone di buona volontà” ad una manifestazione la cui data sarà annunciata per tempo.

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