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Edilizia pugliese in stallo: 500 milioni di euro in cerca di acquirenti.

Cantieri quasi ovunque fermi ma all’orizzonte c’è la direttiva europea (Epbd).

Rubriche/di Davide Stasi

Cantieri quasi ovunque fermi e mercato dei crediti congelato anche in Puglia. Sono circa 500 i milioni di euro in cerca di acquirenti solo in Puglia, secondo una stima prudenziale fornita dal data analyst Davide Stasi.

Superbonus e bonus edilizi, migliaia di aziende pugliesi in fuorigioco.

Per lavori privati superiori a € 516.000 le aziende dovranno essere in possesso dell’attestazione Soa.

Rubriche/di Davide Stasi

Sarà un anno nero per l’edilizia. I lavori di riqualificazione energetica degli immobili sono ormai da tempo stretti in un «collo di bottiglia». È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi

Più società di capitali e meno di persone . Cambia il tessuto imprenditoriale salentino.

Più imprese: con 4.356 nuove iscrizioni, a fronte di 3.211 cancellazioni, il saldo è di 1.145 attività in più.

Rubriche/di Osservatorio Economico Aforisma,

È un trend che si sta consolidando sempre di più per ridurre le tasse e non mettere a rischio il proprio patrimonio personale.

Superbonus in Puglia, la corsa ai cappotti termici e ai sistemi di riscaldamento ibridi.

Rubriche/di Davide Stasi

Il cappotto termico è stato il principale intervento di riqualificazione energetica in Puglia per fruire del superbonus. Altri committenti, invece, hanno optato per i sistemi ibridi di ultima generazione. La sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale rappresenta, infatti, l’altro intervento trainante.

A Lecce e provincia ben 403.029 immobili da adeguare alle nuove direttive Ue in materia di prestazione energetica.

Rubriche/di Davide Stasi

Aumenta la voglia di casa meno energivora per ridurre i consumi ma anche per adeguarsi alle future direttive Ue. La bozza di compromesso prevede che gli edifici raggiungano almeno la classe energetica «E» entro il 2030 e quella «D» entro il 2033.

A Lecce e provincia, ci sono 182.533 immobili in classe G, 140.930 in classe F e 79.566 in classe E. Vale a dire sono ben 403.029 i fabbricati che potrebbero essere interessati dalle direttive Ue. Rappresentano il 78 per cento del totale degli immobili a destinazione residenziale. Ce ne sono in tutto 520.038 in categoria catastale A. «Giova ricordare – sottolinea il data analyst Davide Stasi – che la variazione dello stock di unità immobiliari nel Salento, come nel resto d’Italia, può dipendere da almeno tre fattori: nuove costruzioni; frazionamenti o fusioni di unità immobiliari esistenti; rettifiche dovute a censimento di unità immobiliari già esistenti, accertamenti, correzione di errori.

Le classi energetiche più performanti – spiega Stasi – sono le A4, A3, A2, A1 alle quali si assegnano un valore molto alto, seguite poi dalle classi B, C, D, E, F e, per ultima, la classe G a cui viene attribuito il punteggio più basso. Dalle stime, tenendo anche conto degli attestati di prestazione energetica (Ape) presentati in tanti anni, si evince che il 35 per cento si trova in classe energetica G, la più bassa. Significa abitare in un appartamento che comporta inevitabilmente un notevole consumo di energia e bollette più onerose – rileva il data analyst – Per fare un semplice paragone, uno stesso immobile di classe A che consuma 12 kilowattora (kWh) annui al metro quadro, in classe G comporterebbe un consumo annuo di ben 210 kilowattora (kWh) al metro quadro.

Inoltre, la spesa non incide solo sul bilancio familiare ma anche sull’impatto ambientale. Ecco perché il Governo ha introdotto negli ultimi anni delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici».Seguono gli immobili in classe energetica F. Rappresentano il 27,1 per cento e «hanno impianti obsoleti, che solitamente risalgono agli anni Settanta-Ottanta, poco isolamento e un insieme di altri fattori che fanno trascorrere estati calde ed inverni rigidi, anche a causa dell’umidità».


Via via, decrescono le quote degli immobili: il 15,3 per cento si trova in «classe energetica E»; l’8,7 per cento si trova in «classe energetica D»; il 3,9 per cento si trova in «classe energetica C»; il 2 per cento si trova in «classe energetica B»; 1,5 per cento si trova in «classe energetica A 1»; 1,1 per cento si trova in «classe energetica A2»; 1,3 per cento si trova in «classe energetica A3» e il 4 si trova in «classe energetica A4».«Siamo, dunque, ancora ben distanti dagli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2030 – fa notare Stasi – Per agevolare il processo di transizione energetica immobiliare e rispettare gli ambiziosi obiettivi comunitari, considerato che la gran parte del patrimonio immobiliare si colloca ancora nelle ultime tre classi energetiche, è necessario consolidare politiche governative attive orientate a rendere strutturali i bonus fiscali e agevolare l’accesso al Superbonus, eliminando i limiti attuali per la cessione del credito, ponendo fine, in tal modo, alla confusione generata dai continui interventi normativi. Iniziano sì a migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni, ma con un andamento troppo a rilento.

Gli attestati di prestazione energetica (Ape) redatti per le case che si trovano nelle classi più basse o intermedie stanno progressivamente diminuendo, mentre stanno aumentando, ma sempre troppo lentamente, quelli delle classi energetiche superiori. Le misure di contenimento della pandemia e i vari lockdown hanno riportato d’attualità il tema della qualità della vita domestica, evidenziando i molteplici vantaggi se si vive in un’abitazione efficiente e confortevole. Gli ultimi due anni rappresentano un periodo di importanti novità per la riqualificazione energetica degli edifici: è stato introdotto, ad esempio, l’incentivo del Superbonus 110 per cento, ma non solo. La spinta verso la riqualificazione energetica degli edifici è stata una contromisura grazie alla quale il Governo è riuscito a contenere gli effetti della crisi economica sulle imprese edili, innescati dalla pandemia. Per diversi mesi, infatti, le principali attività inerenti al settore immobiliare erano ferme».

La certificazione energetica è richiesta in caso di compravendita, donazione di un immobile, locazione, pubblicazione di annunci di vendita o di affitto per poter determinare l’indice di prestazione energetica; edifici di nuova costruzione; ristrutturazioni quando i lavori interessano oltre il 25 per cento della superficie dell’involucro (pareti e tetti) dell’intero edificio; per usufruire del Superbonus e valutare il salto delle due classi; per l’Ecobonus e gli altri bonus legati all’efficientamento energetico; gli edifici pubblici ed aperti al pubblico, nonché per tutti i contratti nuovi o rinnovati per la gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici.

grafico – immobili per classe eneregtica – Lecce e provincia.jpg

Disinvestiti o svalutati ben 268 milioni di euro a Lecce e provincia.

Rubriche/di Osservatorio Economico Aforisma.

Prima la pandemia e poi il conflitto ucraino hanno trasformato i salentini in prudenti risparmiatori. Come formiche. Ancora di più di quanto già lo fossero.

Cenoni natalizi hanno portato 2,5 kg. in più di peso nel proprio del corpo.

Rubriche/di Coldiretti Puglia.

E’ ‘pesante’ in Puglia il conto del tour de force alimentare delle Feste che ha portato aumenti di peso fino a 2,5 chili per effetto del consumo di oltre 20mila chilocalorie dopo cenoni e pranzi di Natale e Capodanno.

Otto consumatori su dieci con un occhio ai prezzi ed uno al portafoglio. Sotto controllo le spese d’impulso.

Rubriche/di Coldiretti Puglia

L’aumento inarrestabile dei prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari porta 8 consumatori su 10 (81%) a fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita.

Coldiretti: Il 35% della tredicesima assorbito da IMU, bollette e mutui.

Rubriche/di Coldiretti Puglia

Un pugliese su due che riceve la tredicesima quest’anno deve destinarla per la maggior parte al pagamento di bollette, mutui, rate e tasse come l’Imu in scadenza.

Osservatorio Aforisma: “Aumentano le esportazioni e le importazioni in Puglia e in provincia di Lecce”.

Rubriche/di Davide Stasi

Aumentano le esportazioni e le importazioni in Puglia e in provincia di Lecce. Ma il saldo è negativo in Puglia per 1,6 miliardi di euro (7,6 miliardi di export contro i 9,2 miliardi di import). Saldo positivo invece in provincia di Lecce per 43 milioni di euro (596 milioni di export contro i 553 milioni di import). È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato ed analizzato l’andamento della bilancia commerciale.

Un italiano su due ha tagliato in qualità e quantità la spesa per il cibo.

E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis “Gli italiani e il cibo nelle crisi e oltre”.

Rubriche/di Coldiretti Puglia

A causa del caro prezzi più di un italiano su due (52%) ha tagliato il cibo a tavola in quantità o in qualità, con un effetto dirompente che grava soprattutto sulle famiglie a basso reddito.

La mancata destagionalizzazione e i rincari dei beni energetici rallentano la crescita del sistema produttivo pugliese.

Rubriche/di Osservatori Aforisma

È quanto emerge dall’ultimo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma. Ci sono state meno iscrizioni al Registro delle imprese nel terzo trimestre di quest’anno: il tasso di crescita in Puglia è stato dello 0,35 per cento, contro lo 0,43 per cento del terzo trimestre del 2021. A fronte di 4.182 nuove iscrizioni al Registro delle imprese, le cancellazioni sono state 2.831: il saldo è di 1.351 aziende in più.

Aumentano ancora le esportazioni, ma anche le importazioni in provincia di Lecce. Saldo positivo per 44,5 milioni di euro.

Rubriche/di Osservatorio Aforisma

Aumentano ancora le esportazioni, ma anche le importazioni in provincia di Lecce. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato ed analizzato l’andamento della bilancia commerciale salentina.

Arpal Puglia, 446 offerte di lavoro nel leccese. Nel turismo cresce la richiesta di personale nell’entroterra.

Rubriche/di Arpal Puglia Ambito di Lecce.

Dopo le oltre mille candidature arrivate in una settimana in risposta all’annuncio da 105 pulitori, scendono ora a 446 i posti di lavoro disponibili in provincia di Lecce, pari al -29 per cento rispetto a lunedì scorso. 

Aumentano le imprese salentine che ricorrono al «Fondo di garanzia per le Pmi». Le cause: inflazione e conflitto ucraino.

Rubriche/Ricerch&Studi

Inflazione, i prezzi delle materie prime alle stelle, ma anche il conflitto ucraino hanno spinto centinaia di imprese salentine a ricorrere al «Fondo di garanzia per le Pmi».

Otranto, Gallipoli e Tricase i Comuni dove i depositi bancari sono cresciuti di più. Galatina solo 12^.

Rubriche/Ricerche&Studi/di Osservatorio Aforisma

La rapida ripresa dopo l’allentamento delle misure restrittive, ma anche l’incertezza sul futuro, i decreti per alimentare la liquidità e la sospensione delle rate dovute per le cartelle fiscali hanno incrementato i depositi bancari: è stata una crescita record quella registrata negli ultimi due anni.

Dopo due anni di pandemia, cos’è cambiato in provincia di Lecce? Ecco dove le aziende sono diminuite e dove invece sono aumentate.

Rubriche/Ricerche&Studi

Gli effetti della pandemia sulle imprese salentine. Dopo due anni di stato di emergenza, le aziende sono diminuite a Miggiano, Morciano di Leuca, Bagnolo del Salento, San Pietro in Lama, Guagnano. Sono aumentate, invece, a Montesano, Palmariggi, Carpignano, Seclì, Giuggianello. Questi sono solo alcuni dei Comuni salentini presi in esame nel nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi.

Fine dello stato di emergenza, accentuato il divario sociale in provincia di Lecce.

Rubriche/Ricerche&Studi/di Osservatorio Aforisma

Si accentua il divario sociale e si allarga la forbice tra ricchi e poveri in provincia di Lecce. Ci sono più risparmi e più imprese, dopo due anni di pandemia, ma l’andamento ha favorito le classi più agiate. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi.

Coldiretti, Dati Istat mese di marzo: inflazione al +6,7% e beni alimentari al consumo del +5,5%.

Rubriche/Ricerche&Studi/di Coldiretti Puglia

Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che arrivano all’8,1% per la frutta fino al 17,8% per le verdure ma nei campi e nelle stalle è crisi profonda con più di 1 azienda agricola su 10 (11%) che è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Commercialisti: Decreto “Milleproroghe” e disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

Rubriche/Ricerche&Studi

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento: Decreto “Milleproroghe” e disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale. Lo studio analizza le ultime novità sul tema in dieci capitoli.  

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