Il Sedile

Centro antico: “la città è dei galatinesi non di pochi commercianti”.

Ai candidati sindaco: ” ha senso mantenere un servizio di trasporto urbano che gira a vuoto?”. 

Lettere/ di Dino S.

Caro giornale online,

Galatina sta attraversando un momento difficile. Il futuro Sindaco erediterà un bilancio disastroso, una città ormai allo sbando, nella quale nessuno rispetta le regole, e nessuno le fa rispettare per la PAURA (l’ho scritto in maiuscolo non a caso) di perdere consensi. Sì, perché i politici non hanno l’obiettivo di risolvere i problemi ma di non perdere consensi (e questo la dice lunga sulla capacità della nostra classe politica).

Il momento di crisi spinge a fare tagli e rinunce, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle con l’aumento della tassa rifiuti e la cancellazione di altri servizi ai cittadini. Ed a proposito di crisi e risparmi vorrei rivolgere una domanda ai candidati Sindaco sperando che qualcuno risponda: ha senso mantenere in piedi un servizio di trasporto pubblico, così come è strutturato oggi ed usato da pochissime persone, con enormi consumi di carburante e spese di personale e con un fortissimo impatto ambientale? Se proprio si vuole mantenere (a detta di molti cittadini andrebbe proprio cancellato), non sarebbe sufficiente rivedere gli orari ed il numero di corse e lasciar girare a vuoto al massimo un autobus?

Avere tre autobus che circolano senza alcun passeggero, per tutto il giorno tutti i giorni ha davvero senso? Quanto inquina? E se si parla di inquinamento forse andrebbe rivisto anche questo inutile e costoso servizio, e non prendercela sempre solo con le grandi aziende. Non viviamo in una metropoli, le distanze si possono coprire facilmente a piedi o in bicicletta, e non sono necessari tanti autobus in giro per la città. Per cui, non sarebbe meglio investire quelle risorse per le tante famiglie in difficoltà? O per completare ed allargare una ridicola pista ciclabile che allo stato delle cose non ha alcun senso?

Chiudo questa mia lettera parlando infine delle strisce blu. In tutte le città grandi quanto Galatina ci sono, ed anche lì gli ausiliari del traffico fanno quello per cui sono pagati: i controllori. Se qualcuno fa il furbetto, è giusto che paghi con una sanzione, così come è giusto che gli ausiliari controllino. Ci sono tanti commercianti che anziché investire nel centro della città, hanno preferito investire in periferia, ma non per questo scrivono ai giornali online o si lamentano perché in periferia il comune non organizza nulla. Sono scelte: si è scelto di investire in centro? Bene, oneri ed onori.

Non si vuole avere il problema del parcheggio o del centro storico chiuso? Bene, investano pure altrove, dove ci sono spazi liberi alla sosta e dove non ci sono strisce blu. La città è dei galatinesi, non dei commercianti. Le regole sono fatte per essere rispettate. E’ come se io decidessi di giocare a calcetto ma, come attaccante, mi lamento perché non posso usare le mani per fare goal. Ha senso? No, come non hanno senso le critiche dei commercianti che vorrebbero tolleranza verso chi fa il furbo o vorrebbero centri storici aperti alle auto. E’ come se io chiedessi al banconista di un bar di pagare mezzo amaro e poi gli chiedo di riempirmi il bicchiere. Se non lo fa è poco tollerante? No! Sta solo facendo il suo mestiere.

E’ poi diciamocela tutta: è una questione di cultura, i galatinesi sono abituati ad usare i negozi ed i bar come con il McDrive, dove il cittadino prende l’auto, si accosta, fa l’ordinazione comodamente seduto in macchina, ritira l’ordine e… via a girare, girare, girare a vuoto intorno alla villa, come gli autobus di prima. A volte contiamo fino a 25/30 giri di villa a sera. Roba da pazzi.

Un saluto e la  città ai cittadini.

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Egr. sig. Dino,

su queste problematiche, e sicuramente anche su tantissime altre, lei con il Sedile sfonda un portone già ampiamente aperto. Ci sta ben poco da aggiungere su quanto da lei esposto circa rideterminazione a  ZTL del Centro Antico. Da queste pagine abbiamo ampiamente riportato il nostro pensiero ed ampiamente criticato chi dopo aver fatto scelte ben precise, dopo alcune moine di piazza e un paventato ricorso al TAR, hanno parzialmente rinnegato scelte e certezze su cui avevano fondato le loro convinzioni. 

Mi hanno tanto ricordato il Don Abbondio di manzoniana memoria : “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”. 

Sui trasporti pubblici, poi, oltre a tutto ciò che lei ha evidenziato dal punto di vista dell’impatto ambientale, che di per se è già un problema di non poca rilevanza, vi è da aggiungere un altro particolare. Quel servizio costa alla collettività (vedasi bilancio di previsione 2017) ben 338.408 euro. Parte grava sul bilancio regionale e parte su quello comunale. 

A ciò bisogna aggiungere che il trasporto studenti negli orari di entrata ed uscita dalle scuole viene effettuato con  pulmini ed autisti del Comune. Finito quel compito non ci è dato di sapere come siano utilizzate le rimanenti ore lavorative degli autisti. 

Potrei aggiungerle tante altre cose e tantissimi altri sprechi, ne parleremo a tempo dovuto se sarà il caso. Per ora, come lei, preferisco affidarmi all’intelligenza ed alla cura del buon padre di famiglia del nostro prossimo futuro sindaco.   (p.z.)    

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