Eventi/di Confartigianato Imprese Puglia

“Il futuro del Paese intero è consegnato alla capacità che avremo di dare al Mezzogiorno l’opportunità che aspetta ormai da troppo tempo. Un’opportunità non a svantaggio di altre aree d’Italia, ma nel loro stesso intessere”.

Così il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza, rimarca il ruolo che il Mezzogiorno dovrà avere nella fase di rilancio dell’economia nazionale, in occasione della 66esima giornata dell’artigianato, svoltasi ieri pomeriggio, nell’ambito della Fiera del Levante.

Al tradizionale appuntamento sono intervenuti, tra gli altri,Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia; Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato Imprese;Delio Miotti, dirigente di Svimez; Alessandro Ambrosi, presidente della Nuova Fiera del Levante.

L’Europa – sottolinea il presidente Sgherza – ha messo finalmente in campo una politica espansiva, ritrovando il senso più autentico della sua stessa esistenza: ciò non solo grazie alle indubbie capacità del presidente Conte, ma anche grazie alla presa di coscienza di altri Paesi, la cui economia manifatturiera è strettamente intrecciata con quella italiana. Lo strumento del Recovery Fund appare di per sé portentoso.

Tremano i polsi al pensiero di un’occasione che si presenta imperdibile, rispetto a cui il Piano Nazionale di ripresa e resilienza traccia una prima strada. Eppure ogni iniziativa, per lodevole che sia, è destinata a fallire se non tiene conto dell’ambiente in cui è chiamata a spiegare i suoi effetti. E l’ambiente italiano è quello della micro e piccole imprese”.

Quelle sotto i 10 addetti rappresentano il 94,9 per cento delle imprese attive. Un dato che sale al 99,4 per cento se si considerano le imprese fino a 50 addetti. Queste ultime danno lavoro  alla larga maggioranza (64 per cento) del personale impiegato nel settore privato.

Sono numeri che in Puglia toccano picchi ancor più elevati, se solo si pensa che le imprese fino a 50 addetti che sono il 99,7 per cento del totale e i relativi lavoratori costituiscono l’80 per cento di tutti gli occupati pugliesi in imprese private. Non si tratta solo di un elemento “quantitativo”. Questi numeri impongono una riflessione rispetto alle peculiarità delle imprese “a valore artigiano”. Un modello sociale, prima che produttivo.

Secondo il presidente, “per affrontare lo tsunami occupazionale e frenare l’inaccettabile emorragia di talenti a cui assistono i nostri territori, occorre incoraggiare rapporti stabili tra scuola e lavoro, supportando tutte le forme di alternanza che consentano alle piccole aziende di articolare percorsi di innovazione. Il riferimento è al sistema duale e alle botteghe-scuola artigiane. In Puglia abbiamo ottime norme in materia ma incredibilmente non ancora non si è riusciti, dopo tanti anni, a metterle a frutto. Bisogna farlo avendo un occhio di riguardo rispetto alle problematiche del lavoro femminile, proteggendo non solo le situazioni di lavoro dipendente ma anche quelle di autoimpiego sotto il profilo della parità di retribuzione e di conciliazione vita-lavoro”.

In questa partita davvero molto può essere fatto dai Centri di assistenza tecnica per l’artigianato (CATA) che Confartigianato ha, da tempo, strutturato ma per il cui funzionamento si attendono i finanziamenti promessi.

E poi ancora, le infrastrutture e i trasporti. “Molti passi in avanti sono stati fatti nell’adeguamento delle reti di trasporto pubblico locale, non altrettanti – fa notare Sgherza – in tema di infrastrutture strategiche di supporto ai traffici commerciali o di connessioni in alta velocità con il resto del Paese e con l’Europa intera. La carenza di efficienti arterie di collegamento ha giocato un ruolo fondamentale nella progressiva erosione dei distretti produttivi del manifatturiero pugliese”.