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Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.  


La Commissione europea ha definito nei giorni scorsi le linee guida della sua strategia per finanziare il Next Generation EU, il maxi piano per la ripresa che prevede di raccogliere circa 800 miliardi di euro, i fondi, articolati in sussidi e prestiti, saranno ripartiti tra i diversi Stati membri, con una quota di sussidi prevista per l’Italia di circa 70 miliardi di euro. 

Tra le altre misure introdotte dalla Commissione, e approfondite dall’informativa, l’adozione di un pacchetto sulla finanza sostenibile, che mira a favorire il flusso di investimenti verso attività sostenibili e quindi a promuovere l’utilizzo di strumenti finanziari per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica dell’Europa entro il 2050. La proposta presentata rivede e rafforza le norme vigenti introdotte dalla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario con l’obiettivo di arrivare, nel tempo, a porre sullo stesso piano l’informativa sulla sostenibilità e l’informativa finanziaria, con norme separate e proporzionate per grandi imprese e PMI. 

È stato inoltre ratificato dal Parlamento europeo l’accordo sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per il periodo 2021-2027, con un importo di 186 miliardi di euro l’anno sarà fondamentale per aiutare coloro che hanno perso il lavoro anche per motivi non direttamente riconducibili alla globalizzazione, comprese le conseguenze della pandemia da Covid-19. 

Il Consiglio Direttivo della Banca centrale europea ha deciso di riconfermare l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria, lasciando invariati i tassi di interesse e il piano di acquisto titoli, l’economia della zona euro si sta muovendo in linea con le proiezioni della BCE, che prevede l’uscita dalla fase emergenziale a marzo 2022. 

Infine, l’OCSE ha un report sull’impatto che la rapida ascesa della sharing e della gig economy dell’IVA e delle imposte su beni e servizi, il documento evidenzia il ruolo centrale delle piattaforme digitali su cui si muovono queste economie e suggerisce un loro coinvolgimento per un’efficace evoluzione dei sistemi di tassazione delle imposte sui consumi da parte delle autorità fiscali.