Rubriche/Econmia&Imprese

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.  

Decisamente più incoraggianti i numeri delle nuove stime economiche della Commissione europea, le previsioni d’autunno evidenziano infatti una ripresa più rapida del previsto in tutta l’Unione, confermando il rimbalzo del PIL per il nostro Paese oltre il 6% nell’anno in corso, e un ritorno dell’economia italiana ai livelli pre-crisi entro la metà del 2022. 

Consapevole dell’importanza della transizione digitale per garantire la futura prosperità dell’Europa, la Commissione europea ha deciso di investire quasi due miliardi di euro nell’ambito del programma Europa digitale, che mira a rafforzare la sovranità tecnologica europea e ad immettere sul mercato soluzioni digitali innovative a vantaggio di cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese. 

Il partenariato fra Commissione, Banca europea per gli investimenti e Breakthrough Energy Catalyst, avviato in occasione della COP26 di Glasgow, mobiliterà tra il 2022 e il 2026 fino a 820 milioni di euro per accelerare la diffusione e commercializzare rapidamente tecnologie innovative che concorrano alla realizzazione delle ambizioni del Green Deal europeo e al conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030. 

Nell’ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato, la Commissione europea ha approvato un regime italiano da 4,5 miliardi di euro per sostenere le imprese e l’economia nel contesto della pandemia, il regime prevede aiuti di importo limitato che saranno erogati alle imprese sotto forma di sovvenzioni dirette. 

Infine, il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato i risultati del sondaggio annuale Financial Access Survey (FAS) sull’accessibilità e l’utilizzo dei servizi finanziari. Nonostante i progressi registrati, gli indicatori mostrano che numerose sfide rimangono ancora aperte, tra queste quella dell’inclusione finanziaria delle donne ancora troppo penalizzate nell’accesso al credito rispetto ai colleghi maschi.