Ci sarà mai un Consiglio comunale tematico che faccia luce ai troppi lati oscuri della vicenda o anche per le minoranze è argomento tabù?

Cronaca/Redazionale/di p.z.

A conclusione, almeno per ciò che riguarda i rapporti giudiziali ed extragiudiziali tra Comune di Galatina e CSA, tutta l’alea di mistero, incertezza e dubbi resta intatta, compreso l’incendio all’immobile di proprietà della Società.

Della fitta rete di rapporti crediti-debiti che hanno intricato la storia tra i due Enti, a parte i numeri conclusivi, ben poco è stato dato di sapere. Ben poco è stato fatto per chiarire ai cittadini se quanto stanno pagando sia dovuto oppure sia stato solo il frutto di misteriose contrattazioni che poco hanno avuto a che vedere con l’effettivo rapporto crediti-debiti.

Anche perché è stato lo stesso sindaco Amante, con i suoi molteplici atteggiamenti contraddittori ad aver alimentato il clima di sospetti e dubbi sopratutto perché lo stesso Amante con le parti in causa non poteva certamente essere definito “terzo estraneo”.

Già agli albori della trattativa transattiva instaurata con il liquidatore della CSA dott. Villani, Amante di fronte all’atteggiamento arrogante ed intransigente (almeno così sembrava o si voleva sembrasse) del liquidatore, con una prima PEC lo redarguisce. Cerca di fargli capire che deve andare cauto nelle pretese perché il Comune di Galatina è sottoposto ad un Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale proprio grazie ai debiti che in fondo fanno capo esclusivamente alla CSA e che il Comune di Galatina si è dovuto momentaneamente accollare giusto in attesa della sentenza sul ricorso promosso dalla stessa CSA al TAR per circa 2.6oo.000 euro.

In particolare il Sindaco evidenzia al Liquidatore che 1.200.000 euro dei 2.600.000 si trovano già a carico del Comune di Galatina per la transazione fatta con l’ATO, che aveva chiesto ed ottenuto dal TAR lo stralcio di dette somme per il mancato pagamento di parte del canone del conferimento dei rifiuti in discarica dovuto dalla CSA.

Sempre a proposito di debiti fuori bilancio il Sindaco ricordò ancora al dott. Villani che tra essi figuravano anche i 600.000 euro pagati alla SUD GAS sempre per oneri di conferimento di rifiuti in discarica. Anche in questo caso il Sindaco afferma che il Comune,  essendoci un giudizio in corso, si è dovuto provvisoriamente accollare il debito che avrebbe dovuto essere onorato dalla CSA e che appena conclusa l’iter giudiziario- ammoniva- il Comune si riservava azione di rivalsa.

Il Comune, quindi, stando a quanto scrive il Sindaco, vantava crediti nei confronti della CSA (per forzosa assunzione di debito altrui) per circa 1.800.000 euro. La CSA, anche nel caso di totale accoglimento del suo ricorso, sottraendo i 1.200.000 euro già pagati all’ATO vedrebbe ridotto l’importo oggetto del suo ricorso ridotto a 1.400.000. Stando così le cose il Comune di Galatina secondo quanto scritto da Amante risulterebbe creditore di (1.800.000-1.400.000=) di 330.000 euro.

Qui avviene il primo inspiegabile voltafaccia del Sindaco. Dopo aver affermato quanto riportato in precedenza, silenziosamente e misteriosamente invia per nuova Pec contenente una proposta transattiva al dott. Villani affermando che il Comune di Galatina è disposto a pagare la somma di 570.000 a chiusura di tutto il contenzioso debito/credito tra Comune e CSA. La trattativa saltò in aria perchè nel frangente piovevano altri debiti tra cui quello della Provincia ed alcuni professionisti intransigenti a ridimensionare l’entità delle proprie parcelle.

Il 13 febbraio del 2018 il Tribunale di Lecce ha dichiarato il fallimento della C.S.A. e nominato l’avv. Marco Paolo Mazzotta curatore. La notizia non ha colto di sorpresa nessuno.

Quello che ha sorpreso è stato l’aver constatato che anche il Comune di Galatina ha chiesto l’inserimento nel passivo fallimentare. Lo ha fatto con l’atto deliberativo n. 130 dell’11 maggio 2018. in cui si legge :” che dalla documentazione agli atti di ufficio risulta che questo Ente (Il Comune di Galatina n.d.r.) è creditore a vario titolo della predetta Società (…)“.

Dunque, dagli atti in possesso dell’Ufficio legale del Comune e della Ragioneria Generale noi eravamo creditori, nei confronti della Società partecipata. Di quanto eravamo creditori? E se eravamo creditori perché abbiamo proposto una transazione a nostro svantaggio? Perché l’Ufficio legale del Comune non ha mai posto in atto nessun azione per il recupero del credito? Tutti interrogativi rimasti senza risposta. Amante, seppur spesso sollecitato su queste pagine, non ha mai chiarito nulla. Scriviamo Amante perché siamo convinti che tutto lo spartito sia stato diretto solitariamente da lui se proprio nontenendo all’oscuro del tutto quantomeno senza eccessivi coinvolgimenti delle forze politiche della sua maggioranza.

La stessa cosa dicasi sui maggiori oneri di conferimento in discarica di Cavallino pagati, a differenza degli altri Comuni leccesi, sull’unghia senza dilazioni e con spese legali ed interessi compresi.

Ritronando al fallimento della CSA con delibera di Giunta fu dunque deciso di presentare richiesta di ammissione al passivo fallimentare successivamente quantificato in un importo superiore ai 2.500.000 euro. Mica bruscolini, sopratutto se si afferma che sono somme che risultano “da atti di ufficio”.

Il Curatore fallimentare respinse la richiesta ritenendola infondata. A tutela del nostro credito e del nostro interesse a Palazzo Orsini fu deciso di affidarsi all’avv. Giuseppe Positano per conferirgli incarico per l’assistenza tecnica, la rappresentanza e difesa dell’ente nella procedura fallimentare ed a tal fine venne anche concordata ed impegnata nel bilancio comunale la somma di 24.500 euro per onorario, spese generali, accessori fiscali ed eventuali spese non imponibili.

Con la delibera n. 155 del 21 giugno 2019 si apprese che si era verificato un ulteriore capovolgimento di fronte. Da creditori di oltre due milioni e mezzo “agli atti d’ufficio” ridiventammo debitori ma il tutto fu celato abilmente dietro il gran successo ottenuto per aver risparmiato 120.00 euro rispetto al primo tentativo di transazione. Infatti la vicenda Comune di Galatina- CSA era stata definitivamente chiusa con un atto transattivo con il Curatore fallimentare per l’importo di 450.000 euro e l’avv. Positano ci inviava la sua nota per predisporre il pagamento in suo favore di quanto pattuito.

Che abbiamo pagato è cosa certa, ma ancora non si è riusciti a capire se eravamo creditori o debitori. Sindaco, credo sia doveroso da parte sua, alla luce delle innumerevoli contraddizioni legate alla sua azione in tutta questa vicenda, e non solo in questa, dare una risposta con numeri alla mano, a quelle che alla luce dei fatti e degli atti hanno presentano un’alea di mistero troppo fitta e tortuosa. Qualora non volesse farlo lui, confidiamo almeno nell’opposizione visto che i numeri per chiedere la convocazione di un Consiglio comunale tematico ce li hanno….o almeno si suppone li abbiano.