Cronaca/ di p.z.

Che le idee degli organizzatori della rassegna Cuore Scalzo fossero alquanto confuse era lapalissiano sin dall’inizio. Gli “esperti” politici di cultura e turismo ad ogni passo, ad ogni iniziativa dimostravano approssimazione, scarsezza di idee e disperata ricerca di ancore di salvataggio.

Già dal momento della sua presentazione ufficiale (?), quella fatta attraverso il passaparola e senza inviti istituzionali, fu presentata una brochure con un recante un insieme di eventi che tutto poteva rappresentare tranne un programma. Il progetto apparve subito come un insieme di manifestazioni messe giù alla rinfusa senza capo ne coda, senza un filo conduttore che desse un senso logico a quella che aveva la velleità di voler rappresentare una rassegna. Il buon giorno si vede dal mattino e quel buon giorno fu una serie di polemiche che investirono gli amministratori da parte di alcuni partecipanti.

Le cose son peggiorate in seguito. Il 22 maggio del 2019 è apparsa una delibera di Giunta (la n.120) con cui si portava a conoscenza urbi et orbi che la Giunta Comunale aveva portato a conclusione la sua immane fatica di selezione delle proposte dei soggetti privati ed aveva messo su un programma ambizioso che con 60.000 euro avrebbe regalato ai galatinesi 27 sogni da notti di mezza estate.

Un mix di manifestazioni distinte solo dal marchio di manifestazioni di iniziativa pubblica e manifestazioni di iniziativa privata. Rispetto al progetto iniziale (quello in brochure) erano sparite le manifestazioni delle festività patronali di Galatina e frazioni.

Cosa voleva dire tutto ciò? Voleva forse dire che oltre ai 60.000 euro ufficializzati quale costo minimo delle manifestazioni in rassegna bisogna bisogna aggiungere almeno ulteriori 24.000 di finanziamento pubblico per i festeggiamenti civili dei Santi Patroni? La cosa non sembra tanto peregrina altrimenti non avrebbe avuto senso non farle figurare tra le manifestazioni del programma da finanziare con il budget preventivato. In fondo pagina troverete tutta la documentazione di ciò di cui stiamo parlando.

Ritorniamo per un attimo alla delibera n. 120 del 22 maggio. In essa si dice che il 30 aprile era scaduto il termine fissato dall’Avviso pubblico per la presentazione delle proposte di iniziative da inserire nel programma a scelta insindacabile degli assessori competenti per settore.

Poi questo termine di scadenza è diventa “non rigido” e ha dato luogo alle varianti di cui abbiamo parlato portando alla selezione delle 27 manifestazioni anche se molte pervenute fuori termine. Dal “non rigido” si è passati infine al all’elastico alla Tiramolla perché addirittura il 21 giugno del 2019 con una nuova delibera di G.C., la n. 153, dalle 27 manifestazioni iniziali la rassegna è stata portata a 40. Sono state aggiunte altre 13 pervenute alcune con calma a loro tempo ed altre petulate con insistenza per sanare dissidi tra chi “non dorme la notte” ed alcuni commercianti che avevano boicottato la rassegna.

Non è assolutamente mia intenzione entrare nel merito della qualità delle singole manifestazioni. Certo qualche pizzica in meno non sarebbe stata cosa sgradita perché a furia di “pizzicate” non si son gonfiate soltanto le bolle.

Bolle a parte qualche perplessità alla luce di tutto questo marasma nasce spontanea. Se 60.000 euro con cui “approssimativamente ” era stato stimato il costo della rassegna con sole 27 manifestazioni, e con la specifica che se non fossero sufficienti i 60.000 e neanche le eventuali sponsorizzazioni private, si sarebbe fatto ricorso ad ulteriore finanziamento pubblico, come si pensa di poter restare nel budget iniziale ora con 40? Certamente non tutte le manifestazioni aggiunte godranno di contributo economico ma sono altrettanto convinto che è anche vero il contrario.

Siamo improvvisamente diventati un Comune ricco, visto il ritorno ai fasti dello spendi e spandi del passato? Quel passato che ha creato il dissesto e che ad ogni difficoltà lo si cita come eredità ricevuta? Speriamo di no, i conti li faremo alla fine ma l’impressione è che per feste si stia eccedendo in spese a discapito di problemi più immediati e più urgenti di cui magari si ricomincerà a lamentarsi appena spenti bagliori e bollori festaioli.

Per ritornare alle ultime new entry che riportiamo integralmente a seguire, tra le più appariscenti figura il ritorno il 10 e l’11 agosto di Calici di Stelle anche se non si capisce bene se sia un ritorno all’originale oppure ad una sua clonazione. Sempre tra le ultime arrivate troviamo Città Nostra con la “Notte delle Ronde” ossia la “novità” dei musicisti e danzatori di pizzica nel centro antico sin dalle 22.00 del 28 giugno. Si è aggiunta anche la tradizionale Fiera del fischietto e dell’artigianato a cura della pro Loco di Galatina ed anche una serie di manifestazioni musicali organizzate da alcuni bar del centro.

1- Brochure istituzionale Conferenza stampa; 2- Programma definitivo del 22 maggio , 3- Manifestazioni aggiunte con la delibera del 22 giugno.