Cronaca/di Coldiretti Puglia

Bombe d’acqua, grandine e vento forte nelle province di Foggia a Borgo Incoronata e Borgo Tavernola, Ortanova, Ordona, Stornara, Stornarella e Carapelle e a Lecce con epicentro a Campi Salentina, Guagnano e Nardò con campi allagati e colture in stress idrico in

un’estate in crisi con repentini e violenti fenomeni di clima tropicale e un aumento del 22% dei nubifragi rispetto all’anno scorso. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia all’indomani dell’ennesima furiosa ondata di maltempo che ha colpito la regione.

Sono evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, come accaduto nei primi 6 mesi del 2020 dove l’inverno bollente ha lasciato il posto ad una primavera pazza e si sono succeduti numerosi eventi estremi,  secondo le elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), come 3 tornado di cui due in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce, 10 grandinate violente nel barese e sul Salento, 2 trombe d’aria nel barese e nel foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio, le gravi gelate del 24 e 25 marzo scorsi e la violenta grandinata del 6 luglio scorso in provincia di Taranto, a Massafra, Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Avetrana.

Le tempeste di piena estate confermano la tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 3 miliardi di euro nel corso del decennio.

D’altro canto il clima impazzito, ormai una costante in Puglia, determina – insiste Coldiretti Puglia – la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno.

Il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno – conclude Coldiretti Puglia – di incrinare l’andamento del settore agricolo pugliese. L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica.