Lettere/ di Flavio M.

Egregio Direttore,

ho atteso un po’ prima di scrivere il mio pensiero sulla questione rifiuti perché ho sperato in uno scatto di professionalità e nel senso di responsabilità da parte di questa maggioranza che, ahimè, non è arrivato.

Leggendo gli articoli ed i commenti sui social network da parte dei novelli “esperti ambientali”, paladini dell’ambiente, mi è sembrato di capire che si sia volutamente trasmesso il messaggio che i cittadini di Galatina sono cattivi, non vogliono la raccolta differenziata e che sono contrari a seguire comportamenti rispettosi dell’ambiente.

Volevo però ricordare che se oggi Galatina ha una buona percentuale di raccolta differenziata non è certo merito di questa amministrazione né tantomeno delle amministrazioni precedenti, in quanto è solo grazie all’attenzione di noi utenti che si è potuto raggiungere simili risultati. E’ invece vero che i cittadini non hanno gradito il modo, piuttosto arrogante ed inesperto, con il quale sono stati obbligati da un giorno all’altro all’utilizzo dei sacchi neri.

E’ stato compiuto, confermato anche da chi ne capisce qualcosa di rifiuti, un grossolano errore di gestione prima e comunicazione poi, dovuta ovviamente all’inesperienza di chi ci governa, perché simili scelte si possono fare ma seguendo un preciso protocollo di intervento e con una adeguata campagna di comunicazione a supporto del cambiamento, con confronti costruttivi e partecipativi della popolazione. In poche parole non si può agire in maniera arrogante, presuntuosa e non si può dire a cittadini e negozianti di buttare la scorta di sacchi neri e comprare nuovi sacchetti.

I nostri amministratori forse non capiscono che nell’economia di alcune famiglie galatinesi, i due euro di sacchetti hanno un peso, soprattutto in quelle famiglie nei quali nessun componente lavora, allo stesso modo di come i duecento euro di scorta per un negoziante hanno il loro peso. E poi c’è stata una comunicazione confusa, improvvisata, inadeguata, progettata da chissà quale mente inesperta che ha pensato bene di far girare il giorno prima un’auto che comunicava il cambiamento delle modalità di conferimento, per non parlare della distribuzione di volantini che è avvenuta con una settimana di ritardo rispetto all’ordinanza emessa.

Complimenti agli ideatori, bisognava fare esattamente il contrario. Una scelta fatta di fretta, senza senso, improvvisata, dettata forse più dalla voglia di dire che si sta facendo qualcosa (fa niente se in maniera errata) che dalla volontà di andare incontro ai cittadini. Da un lato, e con arroganza, si chiede rigidità ai cittadini, attenzione nel conferimento, altrimenti sanzioni, dall’altra abbiamo consiglieri comunali che davanti ad evidenti errori degli operatori Monteco, ormai nel pallone, intervengono sui social chiedendo ai cittadini di essere pazienti e comprensivi davanti ad errori, dimenticando che i cittadini sono ormai esasperati.

E qui vi porto il mio esempio. La settimana scorsa ho fatto presente la presenza di una lattina di bevanda vuota e qualche tovagliolo lasciato per strada dai ragazzini la domenica precedente. Ovviamente lo spazzamento in alcune parti della città è inesistente, e quei rifiuti sarebbero rimasti lì se il venerdì sera non mi fossi attrezzato con scopa e paletta per raccogliere la spazzatura buttata qua e là per strada, compresi un volantino volato da chissà dove ed un pacchetto di sigarette (MS per la precisione!!!).

Ho messo tutto nel sacco dell’indifferenziato (come è giusto che sia) e l’ho esposto il giorno dopo, giorno di raccolta dell’indifferenziato. Gli operatori non l’hanno raccolto perché c’erano la lattina, tovaglioli di carta e volantini. Le sembra normale tutto ciò? Mi devo tirare in casa un mese la lattina solo perché nessuno spazza le nostre strade invase dai rifiuti pur pagando una tassa esagerata? Lo stesso dicasi per volantini e altri rifiuti abbandonati, manca il buon senso!

Secondo episodio la settimana successiva: pulisco il cruscotto dell’auto con il prodotto lucidante e i cerchioni della mia moto con un prodotto per cerchioni in alluminio, ed utilizzo fogli di scottex. Subito dopo butto lo scottex nell’indifferenziato e sabato espongo il tutto. Il sacchetto non viene raccolto perchè il sacchetto contiene tovaglioli che, a detta di “esperti ambientali” formati nell’università di wikipedia, mi dicono tramite social network che vanno nell’umido. Come faccio a spiegare e soprattutto far capire che bisogna contestualizzare il rifiuto e che il tovagliolo è contaminato da sostanze incompatibili con la frazione organica?

Come faccio a spiegare, non essendo a casa per lavoro al momento della raccolta del sacchetto, che i tovaglioli utilizzati per pulire i cerchioni della moto contengono sostanze minerali? Forse serve anche buon senso e capire che se un cittadino conferisce un prodotto “non conforme” in un sacchetto dove tutto il resto è conforme, non è perché non sa fare la raccolta differenziata. Evidentemente c’è un motivo.

Invece è stato detto agli operatori: tovaglioli = umido e giustamente gli operatori agiscono di conseguenza. Quindi il problema è di chi ha formato e ha dato le indicazioni. Secondo molti cittadini le scelte dell’amministrazione hanno solo creato confusione non solo tra i cittadini ma anche e soprattutto tra gli operatori, che ora non sanno più cosa raccogliere e lasciano tutto anche se c’è un solo rifiuto non conforme.

Basta leggere i gruppi facebook di Galatina per capire la confusione creata e l’esasperazione dei cittadini. Direttore concludo con un pensiero sull’incontro organizzato da Andare Oltre sulla raccolta differenziata: i rifiuti sono cosa seria, e la questione va affrontata con persone esperte, competenti, che hanno studiato e che da anni sono impegnate nel settore, e non da improvvisati esperti, sconosciuti fino a qualche giorno fa, altrimenti i risultati sono quelli che vediamo e leggiamo tutti i giorni sui social. Ha ragione chi scrive che PRIMA VANNO VIA MEGLIO É. La saluto direttore. Flavio.

*************************************************************************Sig. Flavio,

lei ispira tanta tenerezza perchè riesce ancora a meravigliarsi dei danni e della turbativa che una classe politica decisamente inadeguata riesce a produrre.

La fretta è stata da sempre una cattiva consigliera ha sempre e solo prodotto danni e confusione. Così è successo anche questa volta. Non ci si può svegliare la mattina e siccome è una bella giornata di sole e si ha voglia (finalmente) di fare qualcosa, si decide di fare una bella ordinanza con cui si bandiscono i sacchi neri per la raccolta indifferenziata.

Poi ci si accorge del guaio combinato e della gente (quella che paga e fa il suo dovere) questa volta veramente incazzata per questa cervellotica decisione, per la spazzatura abbandonata per strada dalla Monteco, per l’aumento della TARI e tanto altro e di più, cercano di salvare la faccia con patetiche toppe.

Una di queste, l’ultima in ordine di tempo, è quella da lei citata: quella di Andare Oltre. Un’iniziativa che magari fatta un anno fa con elementi esperti e qualificati della materia avrebbe avuto un senso, fatta ora si ricava la netta sensazione che si voglia riparare la staccionata quando ormai i cavalli son scappati.

Un tempo, sig. Flavio, esistevano i partiti e le scuole di partito. Difficilmente qualcuno/a giungeva a fare l’amministratore in maniera così disinvolta e da perfetto incompetente come ai tempi odierni. Ci stava una trafila di formazione ben precisa. Dal movimento giovanile (scuola di formazione di base) sino agli organi direttivi del partito.

Ogni consiglio comunale era preceduto da un preconsiglio fatto tra consiglieri comunali, componenti del direttivo ed iscritti in esso si dicuteva degli argomenti all’ordine del giorno. I consiglieri comunali altro non erano che i portatori nella sede istituzionale di quanto deciso in quelle assemblee.

Uscivano quasi tutti da questa gavetta gli amministratori. Da questa gavetta veniva scelto chi poteva ed a volte doveva candidarsi. Non voglio dire che non ci fossero disfunzioni e/o manipolazioni, esistevano anche quelle ma di sicuro non esisteva quel diffuso qualunquismo, arrivismo, incompetenza ed inadeguatezza odierna.

Oggi pur di riempire una lista si va a raccogliere ovunque di tutto e di più. Se poi uno riesce ad avere qualche vuoto in più a maggior ragione viene conteso tra le molteplici liste e succede così che alla fine veri e propri analfabeti della politica, e non solo di quella, ce li ritroviamo tra i banchi dell’aula consiliare e peggio ancora anche in ruoli dove dovrebbe esserci meno improvvisazione e maggior qualità e competenza.

Prima se ne vanno e meglio è? Sicuramente si prima che vengano combinati altri guai a cui sarebbe ancor più difficile porvi rimedio e che credo siano anche in cantiere perché (è una mia convinzione) che questo clamore creato con l’abbandono per strada della spazzatura e sacchetti colorati vari sia solo un diversivo di facile presa popolare per far distogliere l’attenzione da qualcosa di più grosso. Mi auguro naturalmente di sbagliare. La saluto sig. Flavio e grazie per averci scritto. Continui a farlo.