Cronaca/di p.z.

Che il Palazzetto dello Sport, come del resto la maggior parte degli impianti sportivi comunali, abbia una gestione disinvolta, grazie al lassismo e ad una politica faccendiera da parte dell’Amministrazione comunale, era risaputo.

E’ d’altra parte anche risaputo che quella voce che spesso ritroviamo nelle Determinazioni comunali di pagamento delle utenze degli impianti sportivi comunali in gestione a privati tipo :”Che il Comune deve pertanto provvedere all’anticipazione del pagamento (…) che sarà oggetto di recupero da parte di questo Ente nei confronti dei gestori della struttura” non è altro che un pleonastico insignificante, un modo di dire per giustificare ciò che non dovrebbe essere fatto.

Non deve essere mai fatto perché ogni contratto di affidamento in gestione di un impianto sportivo comunale obbliga il contraente all’intestazione a proprio nome di tutte le utenze. Il fatto che giungano bollette di pagamento intestate al Comune significa che vi è violazione delle norme contrattuali.

E’ scritto anche che l’Ente (il Comune) anticipa le somme che poi recupererà. Ho tanti dubbi a tal proposito e ciò vale per la maggior parte degli impianti sportivi in gestione ai privati.

Prima dell’assegnazione del Palazzetto dello Sport all’ATI “Amici del Palazzetto dello Sport” la fantomatica Associazione temporanea di imprese tutt’ora gestore in proroga dell’impianto, il precedente gestore dovette abbandonare forzosamente l’immobile e consegnare le chiavi per la sua atavica morosità e per una gestione abusiva (ma silenziosamente tollerata sino al quel momento ) dell’immobile.

Ora ci risiamo. La bolletta in questione di 1.112 euro fa capo al consumo elettrico di un pozzo utilizzato per l’irrigazione (determina n.608 del 01/09/2020) e fa parte del complesso del Palazzetto dello Sport. Già viene il capogiro al solo pensare come si possa riuscire in un solo bimestre a consumare per sola irrigazione dei campi 1.112 euro di energia elettrica. Avranno irrorato la foresta Amazonica?

Oltretutto fatta eccezione per un campo di calcetto, peraltro inutilizzato, a mia memoria, non credo che vi sia null’altro da irrigare nelle pertinenze del Palazzetto dello Sport.

E’ il frutto di gestioni allegre, di gestioni assegnate agli amici ed agli amici degli amici, senza mai uno straccio di gara, senza mai uno straccio di controllo, senza alcun rispetto delle regole, degli impegni assunti e degli obblighi contrattuali e tutto ciò tra i silenzi conniventi dei controllori.

Il risultato finale è che da fonte di entrata per le casse comunali l’impiantistica sportiva comunale è diventata uno sperpero continuo di denaro pubblico al solo scopo di foraggiare ed incrementare serbatoi di utenza di voti che, a spese dei cittadini che per quegli impianti hanno pagato e continuano a pagare tasse sostanziose, ottengono l’immunità per ogni abuso.

Naturalmente il tutto con le dovute eccezioni ma se inserissimo tra le eccezioni un 10% di gestori sicuramente esagereremo.