Cronaca/Politica/di Giampiero De Pascalis

Il Psi analizza il risultato delle regionali 2020 e gioca a fare il finto tonto. Concordo con il segretario del partito che Galatina sia vittima dell’individualismo di cui lo stesso Psi ne è la testimonianza.

Accusa non meglio identificati solisti per giustificare il fatto che, ancora una volta, lo strabismo lo ha portato a guardare fuori da Galatina e in particolare a Copertino.

Ma c’è di più. Nella ricerca di giustificazioni tira in ballo le amministrative del 2017 e l’accordo sotteso ad individuare un candidato alle regionali, prima della nomina della giunta, e si sbilancia sino a dire – per la prima volta e a tre anni di distanza – che quella campagna elettorale è stata macchiata «da scorrettezze e slealtà che hanno portato al naufragio di tutto il progetto».

Se sono riusciti a individuare chi ha fatto perdere quelle elezioni sono bravi, personalmente non ho mai avuto notizia di scorrettezze o sgambetti, ma a questo punto il Psi dovrebbe avere la schiena dritta e parlare chiaro: dica quali sono queste scorrettezze e chi le ha commesse. Ritengo che la Città abbia diritto di sapere chi ha lavorato contro i suoi interessi per portare a Palazzo Orsini un’amministrazione incapace.

E veniamo proprio all’amministrazione. Oggi il Psi dà atto al sindaco Amante di essere stato l’unico ad aver cercato una sintesi nell’interesse della Città. Anch’io sono stato chiamato dal sindaco, esattamente il 20 novembre 2019. Mi chiese se volevo candidarmi e io risposi: «Potrei». Mi disse che dovevamo ragionare su una candidatura unitaria e che mi avrebbe fatto sapere. Bene, da quel giorno non l’ho mai più sentito. Questo significa lavorare per un’intesa? Non avrebbe dovuto, il sindaco, convocare attorno a un tavolo le forze politiche e ragionare sulla prospettiva di una candidatura unitaria?

Non so se il Psi dà l’assist ad Amante perché si prepara a fare da stampella a questa amministrazione e a supportare la rielezione dell’attuale sindaco, ma è certo che i fatti sono andati come li ho descritti. Il Psi galatinese sbandiera continuamente la lealtà come suo tratto caratteristico, benissimo. Lealtà vorrebbe che rispettasse gli elettori e svolgesse pienamente il suo ruolo all’opposizione.

Per quanto mi riguarda io, prima di decidere di candidarmi alle regionali, ho chiesto a Peppino Spoti e ad Antonio Pepe se intendessero candidarsi per costruire un fronte comune. Spoti rimase vago, Pepe escluse che si sarebbe candidato per poi cambiare idea in corsa. Questi sono i fatti, poi sta ai cittadini valutare e trarne le conclusioni.