Cronaca/di Redazione

Il Cavallino Bianco ha bisogno di un progetto che gli assegni un ruolo ed un futuro. L’attuale immobilismo e la gestione politica della struttura sta portando al suo degrado culturale lento e inesorabile, alla perdita della sua identità nell’ambito del progetto città.

Non è casuale assistere alle luci lasciate accese tutta la notte nel foyer e più volte il fatto è stato segnalato. Ogni volta una scusa diversa ma poi la musica è sempre la stessa.

La notte a cavallo tra il 29 ed il 30 maggio è stato superato ogni limite. L’ultimo utilizzatore della struttura, terminato il suo spettacolo se ne è andato via lasciando accese non solo le luci dei camerini ma addirittura aperte anche le porte di accesso agli stessi. Prego signori vandali accomodatevi.

Siamo convinti, chiunque esso sia, che a casa sua non faccia la stessa cosa e magari con un bel patrocinio ha anche ridotto notevolmente il costo di utilizzo dell’immobile. Ma non è colpa sua, la colpa è di chi gli ha concesso l’utilizzo, il patrocinio, di chi è incapace di elaborare un progetto serio per valorizzare la struttura ed il territorio.

Un progetto che preveda la gestione, la cura e la valorizzazione culturale dell’immobile. Che porti possibilmente anche qualche beneficio per la collettività e non un ulteriore costo a suo carico.

Chiamate le risorse della città, sedetele ad un tavolo, mettete insieme le idee ed agite. Così non va, basta con l’uso politico della struttura, restituitela al suo progetto originario, se mai ci sia stato uno, e se non c’è createlo ma basta con l’immobilismo e l’inerzia.