Rubriche/Opinioni/di Gerardo Filippo

Lo sviluppo del Salento passa necessariamente attraverso forme di aggregazione territoriale.

La nostra provincia è caratterizzata dalla presenza di numerose piccole realtà comunali, la maggior parte delle quali con modeste estensioni, spesso tra loro interconnesse e collegate, portatrici di esigenze comuni e problematiche condivise alle quali è opportuno dare soluzioni unitarie.

Si tratta, soprattutto, di piccoli paesi la cui economia ruota attorno a città più grandi (Galatina, Nardò, Maglie, Casarano, Gallipoli, Tricase) che, per ragioni socio economiche, insediamenti industriali, distretti produttivi, poli commerciali, vitalità culturale, fanno da attrazione e costituiscono un ambito più vasto con una propria chiara omogeneità. Partendo da questa considerazione ho sostenuto l’idea della “Città policentrica”, già validamente sperimentata in passato, come efficace modello di sviluppo individuando poi nel Programma d’Area Integrato (di cui alla L.R. 63/2017) lo strumento di programmazione negoziata da attivare d’intesa con la Regione.

Sull’argomento si è registrata particolare attenzione da parte di diversi amministratori locali nonché da parte di alcune associazioni di categoria che, assieme ad altre Istituzioni pubbliche e al partenariato privato, costituiscono gli attori fondamentali della programmazione strategica.

Dopo i primi segnali di attenzione occorre ora passare alle iniziative concrete avviando i processi di aggregazione. Una di queste aggregazioni omogenee è costituita da quell’area centrale dell’entroterra salentino che ruota attorno a Galatina. Mi riferisco ai comuni dell’immediato hinterland (Sogliano, Soleto, Cutrofiano, Aradeo), ai comuni della “Grecìa Salentina” e a quelli delle “Serre Salentine”. Si tratta di un’aggregazione che mette assieme un territorio di oltre 350 chilometri quadrati e una popolazione superiore a 100.000 abitanti. Un ambito territoriale che, come detto, occupa la parte centrale dell’entroterra salentino e vanta omogeneità territoriale, identità culturali, comunanza di problematiche, unitarietà di soluzioni e, quindi, può validamente condividere la medesima idea di sviluppo.

Da ex amministratore locale, sempre impegnato a promuovere i processi di aggregazione, sento la necessità di sollecitare gli attuali Sindaci ed amministratori affinché contribuiscano ad arricchire il dibattito e si adoperino per porre in essere le opportune iniziative volte ad avviare concretamente questo importante processo. La città di Galatina deve assumere un ruolo centrale in questo percorso di programmazione strategica, ma anche gli altri comuni sono titolari di iniziativa e possono mettere a fattor comune le rispettive capacità e le attitudini di aggregazione consolidate nelle esperienze della Grecìa Salentina e delle Serre Salentine.

I Sindaci e gli amministratori locali non si lascino sfuggire questa importante occasione crescita.