Rubriche/Opinioni/di Ninì De Prezzo.

Ad un vecchio sindacalista come me (qualcuno, direbbe ironicamente, superato), allorquando le gare di appalto si vincono grazie ad un forte ribasso, si arriccia il naso. Sono stato, da sempre, contrario ad affidare lavori con sconti altissimi, e spiego il perché.

Per rispettare tempi e modalità di esecuzione dei lavori appaltati, quando si rinuncia a importanti somme, le scappatoie sono due: o si risparmia sulla qualità di esecuzione o si taglia il costo del lavoro. Tralascio i commenti sulla prima, sarà compito degli organi di controllo, mi soffermo sugli aspetti negativi della seconda.

Tagliare il costo del lavoro, come tutti ormai sanno, significa: mancato rispetto dei contratti nazionali di lavoro (CNL), con l’uso dei cosiddetti “contratti pirata”, stipulati da sindacati di “comodo” poco rappresentativi, cancellazione di diritti elementari (ferie, straordinari, permessi, malattie, ecc.), assunzione di lavoratori in grigio o in nero, di disoccupati che usufruiscono di benefici economici pubblici, percettori del reddito di cittadinanza o di dignità, risparmio sulle norme di sicurezza. Le cronache quotidiane ci danno la misura di quello che  accade.

Sono queste le considerazioni che ho tratto, leggendo la Determinazione n. 2229 del 28.12.2021 del nostro Comune, con la quale si affidano i lavori di “Potatura e messa in sicurezza di alberature di Galatina e Frazioni”.

La ditta è risultata vincitrice (questo il motivo dell’arricciamento nasale) grazie a un ribasso del 35 per cento: un risparmio per le casse comunali di ben 18.991,75 euro (lo stipendio annuale di un lavoratore metalmeccanico), su un totale di 54.262,14, a tanto ammontava la somma preventivata dagli uffici.

Sono certo che la ditta in questione, pur avendo proposto un ribasso così alto,  non è certamente da annoverare tra quelle per le quali ho manifestato la mia contrarietà. I lavori saranno, certamente, eseguiti nel rispetto rigoroso del capitolato d‘appalto, i lavoratori trattati con regolarità, con assunzioni altrettanto regolari, nel rispetto di tutte le norme contrattuali e di sicurezza del lavoro. Da sindacalista navigata, com’è l’Assessora ai Lavori Pubblici, vigilerà perché ciò accada, ma è bene che Il tecnico proposto a seguire la procedura verifichi la correttezza di esecuzione.

Infine. Sono debitore, sempre nei confronti dell’Assessora, di una risposta. Nel coacervo di documenti pubblicati sul portale “TUTTO GARE”, in relazione al rifacimento di alcune strade, tra queste Via Guidano, mi era sfuggita la “Messa in quota di pozzetti, chiusini e caditoie”. Nel prendere atto, mi riprometto per il futuro di navigare con maggiore attenzione. Ma, devo invitare l’Assessora, che eventualmente non conosce a sufficienza la situazione delle strade della nostra Città, di fare un giro attento e noterà che in tante, con i lavori precedenti di messa in sicurezza del manto stradale, non si è provveduto a “mettere in quota” tombini e avvallamenti.