Cronaca/di p.z.

Ebbene lo ammetto, sono entrato anch’io nella schiera di coloro (e sono tantissimi) che di penitenze ne dovranno fare veramente tante per poter sperare, solo sperare, di poter accedere non dico al paradiso (cosa assai improbabile) ma almeno nel purgatorio.

Anch’io in questi giorni ho bestemmiato perché imbottigliato a lungo nel traffico cittadino di cui le festività natalizie hanno soltanto una parziale concomitanza di colpa.

Lo sappiamo tutti, fatta, forse, eccezione per assessore ai LL.PP e Sindaco, che le festività natalizie di per se un po’ di problemi al traffico cittadino lo hanno sempre creato. Tra acquisti di regali, spesucce varie, mercati e mercatini, le strade si intasano e la circolazione diventa farraginosa.

Assodato ciò che è una costante del periodo, la domanda è se bisognava aggiungerci anche del proprio, con scelte cervellotiche, per rendere ancora più problematica la situazione. Mi riferisco ai lavori sulle varie arterie stradali che si stanno eseguendo in questi giorni bloccando e chiudendo strade in orari critici per il traffico cittadino.

“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole” e così volendo e potendo, senza alcuna programmazione ed incuranti degli effetti, la città è stata incastrata in un irritante ingorgo di traffico.

Senza spostarci troppo lontano, là dove la cosa è prassi costante, e soffermandoci ad alcuni centri del vicinato scopriamo, ad esempio, che a Nardò, forse perché cervello e buon senso sono usati frequentemente e non con eccessiva parsimonia, certi lavori che creano disagio alla città, vengono fatti eseguire durante la notte. Perché a Galatina la città viene, invece, abbandonata nelle mani di operatori economici che la sottopongono alle loro comodità ed interessi?

Discutibili, per concludere, anche i criteri di scelta delle strade da sottoporre al maquillage dei 500.000 euro. Mi trovavo in via Toma. Osservavo via Galluccio blindata dai lavori in corso. Insieme a me un altro cittadino osservava anch’egli incuriosito. Ad un tratto mi si avvicina e mi chiede:

– Scusi lei è un addetto ai lavori?”

– No curiosavo soltanto, perché?

-Volevo soltanto chiedere quali criteri sono stati usati nella scelta delle strade. Perché si sta “sistemando” quella via secondaria e non via Toma dove ci sta una scuola pubblica?

-Provo ad indovinare, non ho certezze. Forse perché a 50 metri da noi su quella strada ci sta l’ufficio del sindaco Amante?

-Ah, forse ho capito.

Sorride e se ne va. Sorrido anch’io visto che, come successo a tanti altri cittadini come me, da oltre un mese ho segnalato buche spacca ammortizzatori nella strada in cui abito, ma nessuno della segnalazione si è interessato più di tanto. Eppure abito in una strada centrale della città a due passi da piazza Alighieri. Direte voi, ma tu non sei Sindaco: questo è vero.