Cronaca/ di p.z.

Finito l’appello via ai lavori e via alle interrogazioni. Come anticipato nei giorni scorsi erano due. La prima riguardava il rinvenire una sede per il Centro di salute mentale dopo la chiusura della vecchia sede in via Siciliani su disposizione dell’ASL per l’intervento dei vigili del fuoco che avevano rilevato la mancanza di misure di sicurezza adeguate.

L’interrogazione chiedeva al sindaco Amante cosa è stato fatto e cosa si farà per la risolvere il problema prima che il Centro rischi di essere trasferito Nardò.

” Il Centro di Igiene – ha risposto il Sindaco- è operativo, restano da risolvere solo alcune pratiche di carattere burocratico. Il problema esiste per il Centro di salute mentale spostato per il momento all’ospedale ma che stava meglio dove stava lì deve ritornare appena terminato un lavoro al quale la regione Puglia ha subordinato l’autorizzazione.”

“Questo per quanto riguarda il servizio diurno. – ha proseguito- Per quanto riguarda il servizio notturno ci siamo attivati per reperire, sino alla risoluzione dei problemi della sede di via Siciliani, una sede temporanea idonea che abbia le caratteristiche da poter ospitare il servizio di cui in oggetto e l’abbiamo rinvenuta nel Centro Polivalente di Noha”.

Tutti d’accordo nel restare vigili affinché il problema trovi quanto prima una soluzione principalmente per tranquillizzare i parenti di chi ha bisogno di essere seguito e curato nel Centro.

La seconda interrogazione, sempre del consigliere Spoti, aveva per oggetto l’incarico conferito ad una professionista per 30 giorni con un compenso netto di 13.500 euro. Quali i criteri di individuazione della professionista? Esiste un albo comunale di figure professionali da cui attingere per la ricerca di professionalità specifiche? Quali attività specifiche fanno oggetto dell’incarico? Queste erano le interrogazioni.

Ha risposto l’assessore Dettù. Ha illustrato il contenuto tecnico e normativo previsto nello stesso bando di gara e cosa bisognava fare nello specifico: digitalizzazione dei libri e creazione di un’app che permetterà di individuare la collocazione di un libro nella biblioteca. Il compenso alla professionista, ha spiegato, è calcolato in base all’impegno lavorativo del professionista e dei collaboratori ed è ricavato applicando per analogia gli stessi parametri di incarichi similari.

La scelta della professionista, ha spiegato, è stata fatta optando, in questo caso, per la contrattazione diretta come previsto dalla legge per importi al di sotto di 40.000 euro anche senza ricorrere a comparazioni tra più offerte.

Assai nebulosa e pasticciata la spiegazione su quest’ultimo punto. Sul come si è giunti ad individuare e selezionare la professionista. Letture di curriculum che non si capisce da dove e come sia pervenute, scambi di informazioni e comunicazioni informatiche non si capisce con chi e per quali motivi. Insomma ha dato la netta sensazione di una bella arrampicata sugli specchi anche perché bisognerebbe rilevare che non si tratta di “questa volta” ma di una prassi consolidata col preciso obiettivo di nominare chi più piace.

Se poi l’assessore ha qualche dubbio in merito chieda al suo Dirigente, si proprio quello con cui ha “condiviso” tutte le scelte, non potrà che confermarle quanto detto. Il problema è che il Dirigente non condivide scelte soltanto con lei le scelte ma è portato, forse per “forma mentis” qualcuno l’ha definita “malforma” a condividerle con tutti, tanto da essere diventata ormai una prassi.

Dubbi e perplessità alimentate anche dall’ultima risposta all’interrogazione. “Esiste un albo professionale da cui attingere per l’assegnazione di incarichi professionali?”. La risposta è stata no! Però ci stanno lavorando su per giungerci …magari nel 2022.

Altri momenti di acceso dibattito si son verificati sull’approvazione del programma comunale per il diritto allo studio e la promozione del sistema integrato di educazione scolastica da zero a sei anni.

La consigliera Carrozzini ha “contestato” alcuni punti del programma definendolo “insoddisfacente, generico, superficiale ed astratto” perchè “incompleto e non trasparente“.

Refezione scolastica: non sono definiti quanti ne avranno diritto, i criteri di individuazione degli aventi diritto, la mancanza di un fondo con proprie risorse a disposizione. Trasporto studenti: la soluzione adottata non potrà mai soddisfare le esigenze di 4.500 studenti, principalmente se l’evento avvenisse in contemporanea per tutti. Un autista ed un pulmino servono a bene poco, perché non rimodulare il piano trasporti? Alternanza scuola lavoro: dove il lavoro dell’Amministrazione? Perché non ha elaborato un piano con cui dare una linea, un indirizzo ai ragazzi che scelgono l’alternanza? Così come delineata è un alternanza che porta i ragazzi a fare fotocopie negli uffici.

“La relazione è solo per spiegare ai consiglieri le linee di indirizzo del programma. – ha replicato l’assessore Dettù- I dati chiesti e forniti alla Regione consistono soltanto in tabulati in cui bisognava solo inserire numeri. I nominativi e lo stato del disagio economico lo stabiliscono i Servizi Sociali che ci forniscono anche i nomi. Con loro lavoriamo in sinergia. L’esigenza del trasporto scolastico è stata ricavata dalla comparazione con le esigenze degli anni precedenti”.

La richiesta avanzata dalla consigliera Carrozini di ritirare la delibera per essere rimodulata, fatta propria anche dal consigliere Pulli che ha anzi chiesto che venisse votata, non è stata messa a votazione come avrebbe dovuto essere per legge. Il consigliere Pulli ha abbandonato per protesta l’aula consiliare anche perché, è stato incalzato ed aggredito verbalmente dal consigliere Tundo, senza che avesse chiesto la parola per intervenire e senza che il Presidente del Consiglio lo interrompesse.

Un brutto episodio che speriamo faccia riflettere per il futuro il Presidente del Consiglio. Il consigliere Tundo ha avuto, almeno lui, la correttezza di chiedere successivamente scusa per la sua foga verbale e la sua irruenza.

Resta il riconoscimento del debito portato da una sentenza del Giudice di Pace di Lecce con cui ha condannato al pagamento delle spese e del danno subito da un cittadino per un incidente stradale a causa di una transenna comunale. Ma ci riserviamo di riprendere l’argomento, già calendarizzato, nei prossimi giorni.