Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico

Tempi difficili miei cari, ci dibattiamo da più di due anni tra presenza e distanza, tra vaccini e varianti, quarantene e green pass.

Tra la “compagnia di giro” di virologi, immunologi ecc. che si confrontano  giorno e notte con chi sui vaccini ha idee opposte in talk show tutti uguali.

Alcuni sono in perfetta buona fede, altri invece manifestano la loro contrarietà per “ruolo” per provare a dimostrare che esistono, per visibilità, altri perché per ragioni che non conosco, sono più vulnerabili o forse più affascinati da discorsi senza capo e senza coda che sposano teorie complottistiche ideate e messe a terra dai soliti noti e giù a sciorinare nomi e cognomi e forse anche indirizzi.

Sembriamo come avvitati in un concerto che sembra non trovare la sua fine, ci dibattiamo tra lunghe file e tamponi, tra concessioni e proibizioni. Insomma come spesso si dice le cose potrebbero andare meglio.

“Politicamente” il Paese è più o meno unito,  ma mostra profonde divisioni nella società, gente sempre più povera, problemi sempre più grandi, condizionati come siamo da un virus che sono sicuro ci lascerà in pace solo quando lui deciderà di farlo, non prima.

La nostra città è stata ed è ancora, colpita duramente dal COVID che se anche in tanti casi non ha manifestato sintomi gravi, è stato e resta sempre un problema, una paura in più.

La nostra città, ancora sofferente, tra un po’ andrà a votare per rinnovare l’amministrazione locale ed io dico la mia.

Sogno ad occhi aperti il formarsi di una GRANDE COALIZIONE, una GRANDE ALLEANZA, che possa includere le maggiori coalizioni, con organismi fatti da professionalità e moralità indiscussa a dare una mano per sollevare il paese.

Una grande alleanza che ha con se sin dal primo turno l’ottanta per cento      dei consensi.

Una tregua, una pacificazione, una visione comune di interessi generali,

fare questo significherebbe voler bene alla città e il passo avanti o indietro di qualcuno letto unicamente come un gesto nobile fatto nel solo interesse della città.

Per ragioni in parte note e in parte no, non si può. Capisco meno le ragioni ma capisco bene che non si può.

Ognuno forse sogna quella fascia tricolore appesa al collo da abbinare con una bella cravatta e anche un bel vestito.

Il desiderio di immortalarsi con quella fascia dentro una cornice importante appesa alla parete della stanza più bella, indipendentemente dalla qualità espressa e dal danno o meno procurato alla comunità.

E allora si provi almeno a fare una campagna elettorale il meno possibile divisiva, si abbassino i toni, si mettano da parte gli insulti, le offese.

Si faccia una campagna elettorale alla luce di ciò che si propone, di ciò che racconta il proprio programma come contenuti e garanzia che le cose vengano attuate nel corso della legislatura.

Si provi a dialogare, a ragionare su proposte coerenti, sulla visione di una città, sul disegno di una città, senza mai demonizzare chi non la pensa nello stesso modo.

Non si trasformi tutto in rissa, ma sia abituale un pacato ragionamento sulle cose, sapendo già che chi il ragionamento non lo sa fare o non    riesce a farlo, la butta in rissa.

Se qualcuno ha sbagliato, ammetta i propri errori o più semplicemente provi almeno a giustificarli, sapendo che sbagliare è umano e che proprio dagli errori nascono le cose migliori.

Risparmiateci le inutili urla che cercano di dare valore al nulla o anche i toni da terrapiazzisti che invano cercano di dare un peso al vuoto.

Parlate chiaro e siate coerenti anche per evitare quelle patetiche alleanze al secondo turno, tra candidati che sino a qualche giorno prima si sono giurati “odio eterno” miracolosamente trasformatosi dopo solo poche ore in “amore folle”.

Si dichiarino per questo, sin dal primo turno le alleanze compatibili o incompatibili.

Per finire, se c’è qualcuno interessato al contenuto della presente che per molti forse avrei potuto fare a meno di fare, faccia un passo avanti e aspetti una risposta dagli altri.

Sarà utile per il prosieguo della campagna elettorale.

Per gli auguri ai candidati c’è tempo.