Perché molte ordinanze restano lettera morta?

Cronaca/ di Redazione.

A Galatina si ha la netta sensazione che le ordinanze, sindacali e dirigenziali, a volte vengano fatte più per salvaguardare il fondo schiena del firmatario che per risolvere un problema contingente. Escluse, naturalmente, quelle del tipo provvedimenti di viabilità per il “Mezzogiorno in famiglia” e similari.

A volte succede, addirittura, che dopo essere rimaste disattese per anni, qualcuno si ricordi (o viene ricordato) che esisteva da anni un’ordinanza disattesa con cui era stato stabilito che quel tratto di strada doveva essere a senso unico. Così l’assessore o il dirigente di turno, come Ponzio Pilato, esce fuori con la motivazione che quello che si sta facendo era un provvedimento già codificato per cui dandogli  attuazione non si sta facendo altro che rispettare quanto stabilito.

Purtroppo si sentono anche di queste storielle.

Di altre ordinanze, invece, ci si scorda definitivamente con l’aggravante che non è stato mai emesso alcun atto abrogativo di quanto precedentemente stabilito. Qualche esempio. Ricordate quella con cui si minacciavano multe a chi nella propria abitazione, in maniera diretta o indiretta, ospitasse piccioni potenziali veicolo di infezioni e sporcizia? Che fine ha fatto? Dimenticata completamente. Strade, marciapiedi, case, monumenti sono infestati dalle deiezioni di detti volatili, con l’aggravante che i marciapiedi si dice non competono per la loro pulizia alla Monteco e pertanto restano sporchi.

Ricordate quella con cui fu fatto divieto di ospitare spettacoli circensi che utilizzassero animali per i loro spettacoli? Anche quella finita nel dimenticatoio e mai abrogata.

E quella con cui vien fatto ordine ai proprietari di terreni incolti di recinzione e/o diserbamento per evitare focolai di infezioni e malattie? Ce ne fosse uno che le rispetti o le faccia rispettare, non per niente ogni estate diventano il numero di incendi non si conta.

Ultimamente mi è capitata tra le mani un’altra ordinanza a firma del dirigente del Territorio ed Ambiente. In essa asserisce che a seguito di sopralluoghi della polizia Municipale e relativa misurazione è stato rilevato che il commerciante non avrebbe rispettato i limiti di occupazione di suolo pubblico come da concessione ed avrebbe ristretto la carreggiata del traffico veicolare.

Questo succedeva il 18 giugno del 2018. In quell’occasione, chissà come e perchè, è sfuggito un particolare di non lieve rilevanza e di particolare evidenza. Quel particolare poi viene rilevato in una successiva ispezione quella del 5 settembre del 2018 allorché gli agenti rilevano che sul marciapiede antistante l’ingresso dell’attività commerciale sono posizionate 3 fioriere non autorizzate che non consentono il passaggio dei pedoni e delle persone con deambulazione ridotta.

Il 19 ottobre, dopo oltre un mese, dal secondo rilievo viene emanata un’ordinanza, la n.33/D, con cui viene sospesa la concessione permanente di occupazione suolo pubblico per la collocazione di dehor con tavoli e sedie e si ordina al commerciante la rimozione delle fioriere.

Questa ordinanza come detto porta la data del 10 ottobre quindi che l’atto non sia stato ancora notificato è da escludersi, del provvedimento tramite pec , così è scritto nell’ordinanza, sono stati informati inoltre la locale stazione dei Carabinieri ed in Commissariato di PS. Nonostante tutto a tutt’oggi (lunedi 12 novembre) le fioriere sono ancora lì sul marciapiede unitamente a tavoli e sedie e con buona pace di tutti compreso chi ha il dovere di far eseguire i dispositivi dell’ordinanza.

Oltretutto è un’ordinanza tutta da ridere perché, come previsto e scritto tempo fa, è stata fatta giusto allorquando la stagione estiva è finita e con essa anche l’utilizzo degli spazi esterni e magari sarà anche il periodo delle ferie.

Infine, all’autore dell’ordinanza, vorrei chiedere (se umilmente posso) quale delle due ipotesi è quella giusta: esiste un’ordinanza (non di mia conoscenza) con cui è stato stabilito quali operatori commerciali possono fare impunemente ciò che vogliono e quali devono invece attenersi a leggi e regolamenti oppure vanno rivisti i criteri differenziati e discriminatori con cui si interviene per il rispetto delle regole?

Noi siamo per il tutti uguali di fronte alla legge e voi?