Il curriculum dell’ing. Leo era il quadro trasparente e completo del suo percorso professionale?

Cronaca/di pietro zurico

E’ giunto all’epilogo il concorso bandito dall’Amministrazione comunale di Galatina per n.1 posto di Specialista Tecnico con contratto di alta Specializzazione.

L’incarico, conferito con decreto sindacale n.20/2020, è a tempo determinato ed avrà durata pari a quella del mandato del Sindaco. Più o meno un paio d’anni se l’Amministrazione Amante riuscirà a completare per intero il suo percorso, cosa che in città non si verifica da circa un ventennio.

La prima cosa a stupire è la constatazione che l’ing. Leo nonostante sia titolare, a tempo pieno ed indeterminato, di un incarico tecnico dirigenziale presso l’ASL Lecce ad un certo punto si mette a fare l’uccello migratore alla ricerca di incarichi a tempo determinato.

Per districarsi in questo dedalo bisogna mettere insieme una carrellata di fatti che prendono il via con l’acquisto da parte dell’ASL di macchinari di diagnostica.

La vicenda è stata seguita con encomiabile scrupolosità e serietà di indagine, dal giornale online il “Tacco d’Italia” che ringraziamo per la collaborazione offerta.

I fatti prendono il via nel 2016 allorché l’ASL Lecce, con procedura insolita, il 16 maggio 2016, acquista
al di fuori del Consip, 4 ecocardiografi e 16 ecografi. Lo fece nonostante una sentenza del Consiglio di Stato avesse dichiarato nulli tutti i contratti eseguiti al di fuori del Consip e, nonostante gli stessi ecografi costassero circa il 50% in più rispetto ad analoghi macchinari  (stessa marca, stesse ditte) esistenti all’interno del MEPA.

l’ASL spese così 1.800.000 euro giustificandoli con una presunta “urgenza”. Tralasciamo alcuni cavilli sfiziosi contenuti nel piano economico di acquisto tipo 120.000 euro di somme a disposizione per “imprevisti”.

Dal resoconto del Tacco si deduce un altro particolare significativo. Esso è collegato all’acquisto da parte dell’ASL di grandi macchine per la diagnostica: una pet e due risonanze magnetiche. La prima è stata collaudata pochi mesi fa dopo aver funzionato per oltre quattro anni e le altre due, a tutt’oggi e dopo oltre tre anni di funzionamento, sono sprovviste del collaudo tecnico amministrativo obbligatorio per legge. La notizia riportata dal Tacco è datata 29 marzo 2019.

Chi sono i responsabili degli omessi collaudi?

Responsabili sono due dirigenti dell’ASL: l’ingegnere Antonio Leo, responsabile Unico del procedimento e l’ingegnere Fiorenzo Pisanello direttore dell’area tecnica inchiodati nelle loro responsabilità da atti, documenti e determina a loro firma in calce.

Sono le grandi macchine della diagnostica e le relative gare d’appalto a spingere la Guardia di Finanza a vederci chiaro dando così il via alle indagini nella speranza di riuscire a trovare ancora qualche straccio di documentazione dopo la “pulizia” operata dalla direzione Narracci dopo la soppressione della Commissione Legalità.

Dopo l’arresto di Narracci e del pm Emilio Arnesano unitamente a tre dirigenti medici dell’ASL ad opera della procura di Potenza, l’aria doveva essere diventata alquanto pesante per tutti coloro che in qualche modo fossero stati coinvolti nella vicenda acquisto e mancate certificazioni. Ma non solo in questa.

Infatti non è solo questo il filone di indagini in cui troviamo coinvolto il nostro ing. Leo. La sua attività riguarda anche più cantieri dell’ASL in cui ha ricoperto incarico di RUP o Direttore dei Lavori. Cantieri mai completati eppur finanziati con denaro pubblico.

E’ il caso di Martano dove nonostante 4 milioni di euro chiesti alla Comunità europea la struttura non è stata completata e sarebbe priva di scia nonostante sia in funzione in ambienti non sempre idonei.

Stessa cosa dicasi di Campi dove sono stati spesi tre milioni di fondi per edilizia ospedaliera ed il cantiere è fermo da più di quattro anni.

Prorpio su queste stranezze la Procura ha aperto un’inchiesta, in particolare su Martano, inviando avviso di garanzia anche a Leo.

Il nostro ingegnere, dopo un primo tentativo andato a vuoto ha richiesto, ed ottenuto, il trasferimento a comando al De Bellis di Castellana Grotte un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e si badi bene che è stato lui a fare richiesta di assunzione nel gennaio del 2016 e non la struttura barese.

I malpensanti affermano che sentendo in giro tintinnar di manette, qualora gli inquirenti potessero sospettare un potenziale inquinamento di prove o di reiterazione di reato, abbia preferito con il suo trasferimento tagliare la testa al toro.

I dodici mesi al De Bellis sono scaduti e voi pensate che Leo abbia fatto ritorno all’ASL dove ha in aspettativa un posto a tempo indeterminato da Dirigente? No.

Ha partecipato ancora una volta ad un concorso a tempo determinato a Galatina ed ancora una volta il paracadute si è aperto. Ci chiediamo però, e chiediamo di conseguenza alla Commissione Esaminatrice, al Presidente della Commissione Miglietta ed al sindaco Amante a cui è spettato il giudizio finale, se il curriculum dell’ing. Leo al suo interno conteneva, o almeno facesse menzione alle opere incompiute e delle indagini in corso.

Se non lo ha fatto sarebbe un buon motivo per escluderlo dal concorso, qualora invece avesse fatto cenno, il discorso cambierebbe perché a questo punto sarebbe la politica a dover subentrare al cronista.