Cronaca/di Sandra Antonica

Partono, grazie ai fondi del Pnrr, i progetti di riqualificazione e restyling di alcune  stazioni locali inserite nella proposta di intervento delle Fse. Questi progetti prevedono interventi sugli immobili, sottopassi, collegamenti, parcheggi, velocizzazione e risistemazione delle aree urbane circostanti.

La stazione intermodale rappresenta il futuro della mobilità, una mobilità sempre più smart e sempre più sostenibile, con soluzioni di viaggio integrate per spostarsi agilmente utilizzando diversi mezzi di trasporto: aereo – treno – auto (o bici). L’Unione Europea ha messo a disposizione dei fondi per il rilancio post Covid e l’Italia e la Puglia vogliono investirli nella modernizzazione della mobilità.

Un miglioramento della qualità della vita per chi si muove ogni giorno per lavoro, ma anche per chi viaggia, per coloro che questa terra bramano di visitarla, penalizzati a oggi da un sistema trasporti a dir poco imbarazzante. Per le stazioni intermodali è contemplata una vera e propria rivoluzione attraverso la creazione di banchine, biglietterie, servizi per il viaggiatore, nolo auto/bici e riqualificazione delle aree limitrofe destinate a diventare spazi attrezzati da cui l’intera comunità potrà attingere risorse, nuovi luoghi urbani moderni e attrattivi.

Finalmente, possiamo dire, si parla di modernizzazione delle Ferrovie Sud Est, ormai obsolete e inadeguate ai flussi di viaggiatori che giungono nel Salento e che chiedono di visitarlo nella sua interezza, perché sanno che non è solo mare. Il Salento è arte, cultura, folclore, tradizione, il tutto custodito sapientemente nelle tante comunità che lo formano. Tra queste c è Galatina, che non è inserita nell’elenco delle stazioni incluse nel piano di fattibilità delle Fse. E ci chiediamo perché? Esclusi da questo primo studio di fattibilità, altri Comuni chiedono a Regione e governo di rivedere il progetto, rivendicando la propria centralità. I fondi del Pnrr destinati alla riqualificazione delle stazioni in Puglia sono pari a 165,4 milioni e i tempi, anche se stretti, non sono infattibili, tenendo conto che è in gioco un’occasione, un’opportunità unica di ricucitura del nostro centro urbano con il resto del Salento e della Puglia.

Abbandonando polemiche sterili e inutili chiediamo al Sindaco che si proponga e si ostini  al riguardo (i progetti devono essere presentati entro il 2023): si parla tanto di Pnrr ma non è una suggestione. I fondi sono reali, effettivi, come in questo caso. Ma sono legati a una solida programmazione, a proposte che richiedono di diventare attuative in breve, brevissimo tempo, per il bene della comunità.