Agli assessori Mauro e Palumbo, ed al responsabile della trasparenza, la legge sembra importi ben poco.

Rubrica/Ricerche&Studi/di p.z.

Galatina – Nonostante siano trascorsi oltre due mesi dalla scadenza dei termini per ottemperare agli obblighi previsti dalla legge sulla trasparenza in materia di pubblicità della situazione reddituale e patrimoniale degli amministratori comunali tramite la pubblicazione sul sito online del Comune, si notano diverse assenze sia tra le fila degli assessori che dei consiglieri comunali.

Occupiamoci per oggi di Sindaco ed assessori ed anticipiamo già che risultano assenti i dati relativi agli assessori Palumbo e Mauro in quanto è assente sul sito online del Comune la loro dichiarazione dei redditi.

Trattasi sicuramente di qualche disguido o svista sia da parte degli assessori smemorati che da parte del controllore responsabile della trasparenza. Il suggerimento, per entrambi, è quello di provvedere immediatamente a colmare la lacuna in quanto la legge, per tali inadempienze, prevede sanzioni a carico dell’uno e degli altri che vanno da 500 a 10.000. euro.

Siamo certi che non ci sarà alcuna necessità di avvisare Prefetto e Anac da parte di chicchessia e che presto la lacuna sarà colmata. Se poi così non dovesse essere ognuno si assumerà le sue responsabilità.

Limitiamoci dunque ai componenti della Giunta che bravi e rispettosi della legge hanno già adempiuto al proprio dovere. Cominciamo, “noblesse oblige”, dal sindaco Marcello Amante. Lo avevamo lasciato, “in materia”, da consigliere comunale con la sua dichiarazione 2017 in cui aveva dichiarato un reddito complessivo di 26.788 euro. Nel 2018 con i redditi prodotti nel 2017 lo ritroviamo con un bel salto in avanti di oltre il 55% rispetto al passato. 40.376 euro il suo reddito complessivo.

Fa un salto decisivamente in avanti anche l’assessore Maria Giaccari. Passa dai 1.889 euro dichiarati nel 2017 ai 9.183 dichiarati nel 2018.

Stessa cosa dicasi dell’assessore Cristina Dettù che passa dalla sua situazione di “soggetto non dovuto a dichiarazione” del 2017 ai 6.398 euro dichiarati nel 2018.

La Paperon de Paperoni degli assessori (ci riserviamo di comunicarvi appena produrrà la dovuta documentazione se lo scettro le verrà strappato dall’assessore Palumbo) è al momento l’assessore Loredana Tundo che però fa un passo indietro rispetto al 2017.

Nel 2017 aveva infatti dichiarato 72.662 euro mentre nel 2018 deve “accontentarsi” di dichiarare soltanto 49.000. Una curiosità sulla natura della composizione del reddito dell’assessore Tundo. Esso è costituito da una parte di reddito da lavoro dipendente ed ammonta a 35.942 euro e da un’altra di reddito da lavoro autonomo.

Il lavoro autonomo ha prodotto al nostro assessore 88.208 euro di compensi ma avendo sopportato e dichiarato ben 81.978 euro di spese complessive per la produzione di detti compensi, il reddito da attività autonoma si riduce a soli 6.230 euro.

In nostro assessore avrebbe quindi lavorato un anno intero, prodotto tanto, ma ha dovuto poi accontentarsi di sole briciole e per giunta con l’Irpef da pagarci su.