Cronaca/ di p.z.

Dall’abbandono totale alla riappropriazione definitiva dell’ex sede del Tecnico Commerciale. Qual’è il progetto?

Ogni tanto assistiamo a slanci di entusiasmo assurdi da parte dei nostri amministratori per aver acquisito, al patrimonio immobiliare del Comune, immobili in completo stato di abbandono, fatiscenti, ricettacolo di pericoli e di sporcizia.

Il primo in ordine di tempo fu il Villaggio Azzurro. Dopo anni di abbandono, incuria e decadenza, da ridurlo ad un semirudere, l’Agenzia del Demanio decise di cederlo in proprietà al Comune di Galatina. Passò come una conquista quello che fu invece un problema molto serio cje lo Stato si era tolto di dosso per il problemi che stava provocando alla popolazione.

Dal momento dell’acquisizione in poi i problemi si sono ingigantiti sempre più. Senza un un’idea, senza un progetto e senza alcuna volontà l’agglomerato è diventato sempre più un monumento all’incuria, all’abbandono ed alla sporcizia, preda di balordi e di vandali.

Nel 2009, per sopperire al vuoto mentale e programmatico, si creò un laboratorio partecipato di rigenerazione urbana: “Il Cantiere dei sogni”. Ne fecero parte la scuola Cast della Regione Puglia con il Comune di Galatina, lo IACP di Lecce e Città Fertile.

Non se ne fece nulla nonostante i tentativi di mettere in cattiva luce i sostenitori di una destinazione sociale del Villaggio a vantaggio di un malcelato interesse speculativo. Quando fu chiaro che difficilmente avrebbero raggiunto il proprio scopo perchè anche la politica cominciò a tentennare preoccupata dai riflessi negativi che sarebbero derivati dallo scontro degli obiettivi in gioco (socialità contro pragmatismo speculativo) il cantiere finì di elaborare sogni.

Non andò meglio neanche ai nostri giorni con le “idee volanti” di “Galatinavola” . Forse perché proprio idee non lo erano. O forse perché chi doveva tramutare quelle idee in un progetto non fu all’altezza. O forse perché altre idee di altri progetti di altri Comuni erano più idee delle nostre. Insomma il progetto fu ritenuto dalla Regione Puglia finanziabile ma con un punteggio talmente basso che solo l’utopia o la mistificazione delle parti in gioco potevano propagandare per finanziato.

Abbiamo acquisito l’ex mercato Boario. Altro proclama trionfale dell’assessore Tundo. Aspettiamo ancora di capire e di sapere il fine per cui è stato acquisito. Il luogo richiede attenzioni, interventi, pulizia, cure particolari di carattere igienico. Nulla di tutto ciò , lontano dagli occhi lontano dal cuore.

Sorvolo tanti altri esempi anche con finanziamento avvenuto e lavori realizzati, l’utilizzo finale che si è fatto e si sta facendo. Sarebbe storia lunga.

In questi giorni la tastiera della propaganda ha battuto i tasti sull’accordo bilaterale con i grazie reciproci tra il presidente della Provincia Minerva ed il sindaco di Galatina Amante ” Datato 14.10.2019 il provvedimento del Presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, che in risposta ad una formale richiesta del Sindaco Marcello Amante (… ) comunica al Comune di Galatina, proprietario dell’immobile, che detto edificio di via Piemonte, con l’esecutività del presente provvedimento che ne sancisce la cessazione della destinazione ad uso scolastico da parte di questa Provincia, rientra nella piena ed incondizionata disponibilità dell’Ente proprietario..

Poi aggiunge che: “oggi Galatina si riappropria a costo zero dell’immobile, aggiungendolo al patrimonio cittadino“. Mo vedi che per restituirci un immobile già di nostra proprietà avremmo dovuto pagare alla provincia pure un prezzo di acquisto.

Sarebbe stato bello, magari, leggere un comunicato diverso, un comunicato del tipo: “Oggi Galatina si riprende la piena proprietà dell’immobile ex sede dello I.T.C. Dopo aver provveduto alla sua bonifica, alla sua ristrutturazione realizzeremo una casa per anziani soli e bisognosi di assistenza, non in grado di pagare 1.500 euro al mese a coloro che mascherano il loro business facendolo apparire come intervento umanitario” .

Potrebbe essere, condivisibile o meno, potrebbe anche essere qualcosa di diverso, ma il guaio è che dietro queste esternazioni vi è il vuoto assoluto, una mancanza totale di idee. Solo voglia di aggrapparsi a qualche appiglio in quel mare di anonimato politico in cui questa Amministrazione sta navigando.

Non serve incenso, servono idee.