Rubriche/Opinioni/di Roberto Tundo amministratore pagina Facebook “No 5G”

Si volesse introdurre un farmaco in Italia lo si farebbe senza che vi sia stata una preventiva valutazione scientifica?

Allora perché il 5G dovrebbe essere installato al buio in via sperimentale?

Perché non sono stati consultati gli organismi sanitari preposti?

Cari cittadini, i membri fidelizzati della pagina facebook “NO AL 5G” sono in continua crescita, sono cittadini che hanno a cuore i temi essenziali della salute.

Tramite il Dott. Giovanni Corleone, si seguono gli sviluppi dei rapporti istituzionali per la strutturazione di azioni parlamentari da portare all’attenzione di ognuno di voi, per non permettere a nessuno di calpestare il sacro diritto alla nostra salute, compresa quella delle piante e degli animali.

In questo periodo tragico, con il fondatore della pagina, nonché nostro concittadino, Diego Duma, siamo costantemente in collegamento per poter seguire tutte le fasi e le procedure da attivare a difesa del diritto alla salute.

Siamo ormai una realtà attenzionata da moltissime persone che guardano al futuro con amore per la salvaguardia dell’ambiente e combattono per il diritto alla salute. Cresciamo ogni giorno di più con la consapevolezza di avere dei valori umani di grande visione a tutela e cura delle future generazioni.

Confermando quanto sopra, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’international Agency for Research on Cancer, applicando il PRINCIPIO PRECAUZIONALE sancito dall’Unione Europea e prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati indipendenti da legami con l’industria abbiamo dedotto che molte strategie possono agevolare e velocizzare risposte positive alle nostre battaglie sui nostri territori di riferimento.

BISOGNA METTERCI LA FACCIA!

La decisione assunta da molti Sindaci non solo della nostra provincia, ma di tutta Italia, deriva dalla constatazione che le radiofrequenze del 5G SONO DEL TUTTO INESPLORATE poichè manca qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di nuove antenne che, inevitabilmente andranno a sommarsi alle decine di migliaia di STAZIONI RADIO BASE ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi.

Il divieto che suggeriamo sempre introdurre, nelle more di avere prove scientifiche che accertino gli effetti della nuova tecnologia sull’uomo, diventa un IMPERATIVO MORALE.

Ho ritenuto giusto, finché non ci siano certezze che diano tranquillità su ciò che riguarda gli effetti di queste onde elettromagnetiche, di prendere le dovute precauzioni per la tutela del nostro territorio.
Inoltre, doveroso far che NON sono stati consultati organismi sanitari ( Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, Ministero dell’ambiente, ISPRA/ARPA) e che sarebbe stato opportuno farlo prima di installare queste antenne.

Sarebbe stata opportuna la previsione di adeguati protocolli di monitoraggio per una valutazione di rischio che tenga in adeguata considerazione le evidenze scientifiche disponibili. Una revisione in senso più cautelativo della inefficace normativa vigente e dell’adozione di tutte le misure utili a ridurre l’esposizione soprattutto dei soggetti più vulnerabili.

Detto ciò, dopo aver già pubblicato un altro articolo sull’argomento su cui ci aspettavamo quanto meno una risposta del sindaco che non vi è stata, sensibilizzeremo qualche consigliere di buona volontà a formulare una interrogazione consiliare con l’auspicio che possa essere accolta la richiesta di adottare il PRINCIPIO PRECAUZIONALE consigliato dall’Unione Europea in attesa di prove scientifiche ufficiali.