Cronaca/di pietro zurico

In tempo di crisi e di debiti per le aziende è imperativo categorico risparmiare ottimizzando le risorse a disposizione. Anche l’Amministrazione comunale è assimilabile ad una azienda, atipica, ma pur sempre un’azienda.

Sarà forse la sua atipicità a spingere i nostri amministratori a considerare la gestione delle finanze comunali in maniera diversa da quella di una qualsiasi altra azienda privata perché in maniera alquanto sconsiderata hanno messo mano alle tasche dei cittadini per impegnare nuove risorse finanziarie almeno per i prossimi due anni.

Non sapendo cosa fare di meglio con le già scarse risorse finanziarie dell’Ente e ritenendo forse che la voce costi del personale sia troppo esigua hanno pensato di aumentarla ulteriormente con una scelta cervellotica che potrebbe essere valida per Comuni di area metropolitana o quantomeno capoluogo di provincia ma non certo per un paesino di appena 28.000 abitanti per giunta in fase di risanamento economico.

In parole povere, Sindaco e Giunta hanno ravvisato la necessità di istituire ulteriori posizioni con funzioni di direzione di unità organizzative e con un elevato grado di autonomia gestionale e organizzativa, con responsabilità di
prodotto e di risultato.

Prima di questa decisione, che per inciso è diventata operativa dal corrente mese, l’assetto dell’Ente era articolato in 4 strutture al cui vertice sono preposti i Dirigenti. Trattasi della Direzione Affari Generali e Avvocatura, Direzione Servizi Finanziari, Direzione Politiche sociali e Promozione Culturale e della Direzione Territorio e Qualità Urbana.

Con decorrenza dicembre 2019 hanno creato 8 Aree di nuove Posizione Organizzative da inserire nell’ambito delle varie Direzione e specificatamente:
nell’ambito della Direzione Politiche Sociali e Promozione Culturale
 Area “Politiche Sociali e Giovanili”;
 Area “Istruzione e Cultura”;
nell’ambito della Direzione Territorio e Qualità Urbana
 Area “Patrimonio, Opere Pubbliche e Ambiente”;
 Area “Politiche abitative, Assetto e Valorizzazione del Territorio”
 Area “SUAP e Commercio”;
nell’ambito della Direzione Servizi Finanziari
 Area “Programmazione Finanziaria e Bilancio;
 Area “Tributi ed Economato”;
nell’ambito della Direzione Affari Generali e Avvocatura
 Area “Affari Generali e Organizzazione”;

Ad ogni Dirigente è stato poi affidato il compito di nominare il responsabile della Posizione Organizzativa e questi a seguire sono stati i prescelti:

 Area “Politiche Sociali e Giovanili”: Bianco Maria Teresa
 Area “Istruzione e Cultura”: Masciullo Maria Antonietta
 Area “Patrimonio, Opere Pubbliche e Ambiente”: Toma Saverio
 Area “Politiche abitative, Assetto e Valorizzazione del Territorio”: D’Errico
Alessandro Mario  Area “SUAP e Commercio”: Masciullo Salvatora
 Area “Programmazione Finanziaria e Bilancio: Patera Antonio.
 Area “Tributi ed Economato”: Arrivabene Maria Grazia
 Area “Affari Generali e Organizzazione”: Ruggiero Francesca


Ed ora il bello. Questo scherzetto da sogno di una notte di fine autunno costerà al bilancio dell’Ente e quindi alle tasche dei cittadini, complessivamente 80.000 euro. Diciamo che è come se otto dipendenti avessero deciso di aumentare del 50% il loro stipendio.

Resta da capire, al di là del raccontino scritto in delibera ed in determina che pare la lettura di un libro già ampiamente letto e riletto, quali siano stati i criteri alla base della scelta dei soggetti incaricati.

Per il primo dubbio è difficile, ad esempio, comprendere perché figurino tra le assegnatarie di posizione organizzativa funzionari, o esperti che dir si voglia, tra le ultime arrivate a Palazzo Orsini. Così come pure se sia stato utilizzato il sorteggio tra i quattro geometri in dotazione all’Ufficio Tecnico per la scelta ricaduta sul geometra Toma oppure si sia trattato di meriti acquisiti per la rotatoria di via d’Enghien o per la base della fontanina di corso Porta Luce o forse ancora per le piste ciclabili.

Per il secondo dubbio non si capisce perché le nomine fatte dai dirigenti Pasanisi e Bolognino abbiano una durata biennale mentre quelle fatte dal dirigente Miglietta siano annuali.

Esisterebbe anche un terza cosa da capire. Questa scelta avrebbe avuto un senso se alla base del ragionamento vi fosse la decisione finale di abolire la struttura dirigenziale. Con otto titolari di posizione organizzativa, che con quella del Comandante della P.M diventano nove, cosa resta da fare al Dirigente? Firmare qualche atto di rilevanza esterna all’Ente o qualche gara superiore ai 40.000 euro? Non basta per tutto ciò la sola figura del segretario Generale?

Una delle due strutture è di troppo anche perché mantenere entrambe costa troppo ed una delle due è superflua. L’organizzazione ed il funzionamento, di un’area senza un Dirigente preposto, ma con un responsabile di Sezione o di Area come quello della Polizia Municipale, avrebbe dovuto essere un esempio sufficiente a far capire quale fosse la giusta strada da seguire per un Comune in fase di risanamento economico. Con l’inguacchio combinato invece oltre ad aver provocato danno economico ha seminato malcontento tra i funzionari.


“Ha da passà ‘a nuttata”. Non ci resta che sperare nella Corte dei Conti.