Eventi/di Marcello Amante e Cristina Dettù.

E’ l’ultimo giorno di un anno scolastico “particolare”. Dall’entusiasmo iniziale di una pausa improvvisa da scuola alla presa di coscienza di una situazione che sarebbe durata a lungo e che avrebbe disegnato un nuovo sistema di scuola.

Oggi è l’ultimo giorno di scuola per tutti. Per voi, bambini e ragazzi, che forse avete apprezzato ancora di più quanto la scuola sia importante, e non solo per la vostra formazione ma anche per le relazione umane che modellano man mano la personalità di ognuno di voi.
E’ l’ultimo giorno di scuola per maestri e professori, soggetti attivi e passivi di questo anno scolastico “particolare”, creativi e mai stanchi di educare e parallelamente protagonisti di corsi di formazione per una nuova didattica, quella “a distanza”. E chi l’avrebbe mai detto!

E chissà quanto sono mancate le urla dei bambini e le richieste complici dei ragazzi a tutto il personale che ogni giorno lavora nelle scuole!
E’ l’ultimo giorno di scuola anche per i nostri dirigenti. O forse no! Perché loro sono già al lavoro per capire innanzitutto, e poi garantire a settembre una ripresa sicura dell’anno scolastico, per garantire il diritto allo studio a tutti i propri alunni e per stare vicini ai propri docenti.

Chiudono l’anno scolastico anche i genitori, madri e padri che hanno accompagno i figli nello studio, si sono improvvisati maestri, sono ritornati a sedere tra i banchi di scuola per stare accanto ai propri figli, nonostante il lavoro che per alcuni non è mai smesso e nonostante le preoccupazioni che hanno coinvolto in vari modi tutte le nostre famiglie.

In questo ultimo giorno fatto di gioia, di soddisfazioni, di sospiri che tutto sia andato veramente bene, non ci resta che guardare avanti con gli occhi dei bambini, pieni di speranza, di pura innocenza, di tenacia nel proseguire a piccoli grandi passi il nostro percorso e fissare obiettivi che ognuno di noi, grazie alla scuola, intende raggiungere.