Cronaca/di Redazione

Con la Deliberazione n. 2456 del 30 dicembre 2019, la Giunta Regionale aveva approvato gli indirizzi per
l’avvio di un programma di interventi denominato “STHAR LAB: Laboratori di fruizione per la
promozione e la valorizzazione della Street art, dei Teatri storici, degli Habitat Rupestri”. 

Il comune di Galatina ha inteso partecipare con un progetto che sarà redatto dall’Ufficio Tecnico comunale che nelle intenzioni vorrebbe essere un “connubio unico di espressione artistica e riscoperta del nostro territorio attraverso l’uso della tecnologia, in gran parte in maniera fortemente innovativa”.

Fin qui ci siamo poco da obiettare, sul seguito forse no.

L’idea progettuale – si legge ancora nella Delibera di G.C. n.18 del 27 gennaio 2021- è quella di ricreare un vero e proprio museo all’aperto di arte urbana aumentata (?) che metta in rete, in
un unico prodotto multimediale e non solo, le opere d’arte presenti nel nostro paese.
Il luogo
individuato per la realizzazione del “concept” multimediale è una sala del Museo Cavoti di Galatina”
.

La domanda è: si è proprio sicuri che un prodotto multimediale da mettere in rete sia in tema con la Street art, i teatri storici o l’habitat rupestre? Io, a loro differenza, qualche dubbio ce l’avrei.


L’iniziativa prevede anche la realizzazione di alcune opere artistiche con la tecnica del murales sulle
pareti della Delegazione Municipale della Frazione di
Noha.

Le opere artistiche, conclude la delibera, saranno realizzate nel pieno rispetto dell’ambiente, delle persone e del territorio, secondo la normativa vigente, grazie all’utilizzo di vernici non inquinanti e di materiali riciclabili e riutilizzabili, in maniera da rendere il progetto completamente ecosostenibile.

Vien poi specificato che sarà cura dell’Ente (adesso si dice così?) individuare, attraverso una short list di artisti locali riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, l’associazione o la persona che eseguirà l’intervento di street art.

La cosa ricorda tanto le realizzazioni fatte alcuni anni fa con la tecnica dei murales sul frontale di un ponte di Collemeto.