Anche le donnine succinte tra non molto cesseranno di essere opere d’arte incomprese per diventare macerie.

L’ex carcere mandamentale del comune di Galatina da ieri ha cambiato proprietario. Da ieri formalmente non fa più più parte del patrimonio immobiliare del Comune.

Cronaca/di p.z.

Nuova proprietaria è una Società che fa capo agli imprenditori galatinesi Marrocco e Congedo. Ieri, 27 maggio, sono state aperte le buste contenenti le offerte. Meglio sarebbe dire l’offerta, perché in effetti è stata una sola ed è stata quella che si è aggiudicata la gara.

Stranamente la Francesco Farì e Figli s.r.l. non ha presentato, rispetto alla propria offerta iniziale, nessun rialzo. O riteneva equo quanto già offerto oppure avrà pensato che nessuno avrebbe offerto di più. Se fosse vera la seconda ipotesi si è fatta sfuggire ingenuamente un affare dalle mani.

Per aggiudicarsi la gara, infatti, ai due imprenditori galatinesi sono stati sufficienti 712.000 euro. Un importo che ha superato solo di poche decine di migliaia di euro la precedente offerta di 646.000 euro della Farì e Figli. L’importo base di gara fissato dal Comune era stato, dopo numerose gare andate deserte, di 808.000 euro con possibilità di offerte anche il ribasso.

Ed era stata appunto un’offerta al ribasso quella dei Farì che si era aggiudicata provvisoriamente l’assegnazione dell’immobile. Un’offerta che aveva avuto bisogno della valutazione di congruità affidata ad un tecnico esterno al Comune. Un altro incarico conferito con contrattazione diretta senza inviti a più professionisti soppiantando inoltre a piè sospinto le competenze tecniche in materia del RUP e della stessa Commissione Giudicatrice.

Dunque giunge a conclusione un iter partito da lontano, come da lontano erano partite le stime dell’immobile da inserire a base d’asta. La sua valutazione iniziale era stata di circa 1. 100.000. euro per poi scendere, dopo numerosi flop, sino agli attuali 800.000 e finire per essere assegnato (acccettando anche la congruità) per 712.000 euro dopo aver rischiato una vendita per una somma ancora più bassa. O in via G. Del Ponte non avevano capito niente all’inizio o non hanno capito niente adesso alla fine.

La somma incassata dalla vendita ha destinazione vincolata come da impegni sottoscritti con la Corte dei Conti con il Piano di Riequilibrio Finanziario. Dovranno servire per diminuire l’esposizione finanziaria derivante da mutui passivi pluriennali contratti con la Cassa Depositi e Prestiti e (eventualmente) per azzerare anticipazioni di cassa presso la tesoreria comunale.