Cronaca/Attualità/di pietro zurico

L’Amministrazione comunale di Galatina corre e con essa corre pure l’Assessore alle attività produttive ed al turismo. Peccato che corrano tanto per correre, senza meta ne scopo. Mi ricordano tanto Forrest Gump.

Hanno corso tanto per il Duc e dopo aver regalato un po’ di decine di migliaia di euro alle associazioni provinciali di categoria per fare poco o niente stanno continuando a correre a vuoto. Le Associazioni ringraziano.

Hanno corso per quasi due anni a vuoto prima di assegnare la gestione del servizio di Informazione ed Accoglienza Turistica ed una volta assegnato alla “ARTIS Puglia Sviluppo” di Lecce stiamo ancora attendendo qualche segnale di fumo per capire dove sono e cosa fanno.

Qualche segnale di fumo lo si attenderebbe anche da Mecenate 90. Avranno esaurito anche loro la legna.

Ma ora dobbiamo ritornare a parlare di “Artis Puglia Sviluppo” e con essa anche dell’Assessore Mauro. Sul Quartiere Fieristico non aveva ancora posato il suo sguardo e le sue attenzione ma deve averci pensato l’Artis perchè pare proprio che essa non sia, come pensavamo, esperta soltanto in informazione ed accoglienza turistica, ma sempre grazie all’Amministrazione, ed all’assessore in particolare, abbiamo scoperto che è in possesso anche di altre eccelse competenze che sono evidenziate nella Delibera n. 36 del 25 febbraio 2021.

Grandi progetti e grandi manovre stanno nascendo intorno al Quartiere Fieristico. Progetti e manovre che hanno portato l’Amministrazione e l’Artis a sottoscrivere un accordo quadro di partenariato per candidare Galatina “quale sede di iniziativa pilota per l’insediamento di una Industry Academy Multisettoriale (notare l’altisonanza della terminologia usata)”.

In quale direzione intendono correre questa volta per realizzare l’ambizioso progetto? Presto detto.

L’idea prevede un utilizzo polifunzionale della struttura (e figuriamoci) attraverso l’istituzione, in appositi spazi, dei seguenti uffici e servizi:
Il nuovo Centro per l’Impiego;
La Centrale Operativa del Programma “Transizione 4.0”;
La TDMS (Centrale Operativa di Programmazione e controllo e sede del Laboratorio di R&S per il potenziamento delle Economie dei Turismi (mica bruscolini);
La Skills Factory” organizzata in rami, Fabbrica di competenze mirate a sostenere il cambio epocale in atto (leggasi corsi accelerati in zappa e sarchiuddra?).
La Industry Academy Multisettoriale di concerto con ANPAL, ed in ogni caso, con la Regione Puglia (Detta così da un tono. Vuoi mettere Accademia piuttosto che formazione professionale?)
Il “Campus di Prossimità Comprensoriale per la Transizione, l’Innovazione e l’Impresa 4.0” per la ripartenza e lo sviluppo del Salento, quale centro di competenza e stabile insediamento di Laboratori del “saper fare” e di professionalità tecniche in campi di grande espansione nel prossimo decennio, quali la green economy, la transizione energetica, la digitalizzazione e la
innovazione dei processi e delle operazioni che diverranno direttrici trasversali a pressoché tutti i macro-settori economici: primario, secondario, terziario, quaternario (e chi più ne ha più ne metta, non si bada a spese).

E niente altro direte voi? No niente altro.

Ora a parte la barzelletta del trasferimento del Centro per l’Impiego nella struttura fieristica mentre gli stessi stanno quasi per essere chiusi, resta da chiedersi se si tratta di un pesce d’aprile a scoppio ritardato o chissà cos’altro e se principalmente hanno capito qualcosa di tutto quello che hanno scritto visto che, al di là dei paroloni per creare effetti speciali, l’unica cosa certa è che l’Amministrazione si sta consegnando (ancora una volta) a peso morto nelle mani di Artis Puglia la quale a sua volta mira ad ipotecare la struttura per disporne in un futuro, più o meno prossimo, a proprio piacimento, a titolo gratuito e naturalmente solo per fini altamente sociali, non sia mai detto il contrario.

Che tutto quanto scritto in Delibera sia soltanto una coltre fumogena atta a nascondere la vera finalità dell’operazione lo si intuisce dal fatto che non si può mettere al centro di un progetto una struttura senza aver fatto in primis uno studio di fattibilità della stessa per lo scopo perseguito. Successivamente un progetto di rigenerazione e ristrutturazione per capire quanto costa e con esso partecipare a bandi di gara per tentare di ottenere un finanziamento.

Nulla di tutto ciò è stato fatto ne mi risulta, se veramente ci fosse mai stato un vero interesse alla riqualificazione della struttura, che l’Amministrazione in quattro anni abbia mai partecipato ad alcun bando di gara per tale scopo.

Per attaccare il carro ai buoi bisogna prima comprare i buoi e poi si potrà pensare al resto.