Lettere/di Francesco Baldari

Eg direttore,
ho avuto modo di leggere le osservazioni fatte dal mio concittadino attuale sullo stato di pulizia
della città di Galatina.


Vivo a Parma da più tempo di quanto abbia vissuto altrove e torno ogni anno nel Salento , insieme
alla mia famiglia.
Il rammarico del suo lettore è legittimo e condivisibile sotto alcuni aspetti , ingeneroso sotto altri.

Purtroppo capita spesso a chi ritorni nella proprie zone d’origine , proporre dei confronti sulla
tenuta della città, sulla sua crescita economica, sul tenore di vita dei suoi abitanti rispetto ai
parametri della città in cui vive abitualmente.
A volte il confronto è impietoso sotto alcuni punti di vista e mi riferisco in parte all’aspetto del
decoro generale. Contrariamente , però, a quanto ha rilevato il mio concittadino emiliano, ho
notato un miglioramento nella gestione della raccolta differenziata ed una maggiore attenzione
all’immagine generale della città offerta ai turisti.
Bisogna sempre fare i conti sia con la storia che con l’economia.

La prima ci dice che la strada da percorrere per un confronto ad armi pari con un qualsiasi centro
emiliano paragonabile a Galatina, è ora improponibile visto la strada percorsa riguardo la raccolta dei rifiuti e di come questo tema sia stato al centro del dibattito politico .
Senza richiamare alla memoria eredità culturali tra nord e sud negli ultimi 150 anni, ritengo
importante osservare quanto accaduto nell’ultimo decennio.

L’intera campagna elettorale del 2012, che vide il trionfo del movimento dei 5 stelle a Parma ,
venne incentrata su questo aspetto. Tutti parlavano dell’inceneritore, peraltro mai chiuso anzi
potenziato, e di come dovessero essere gestito l’intero ciclo dei rifiuti.

Ricordo “il funerale” al cassonetto svoltosi pochi anni dopo quale in trionfo dell’obiettivo pentastellato.
Direi, se mi è permesso entrare nel dibattito che interesserà la mia Regione di origine, che il salto
di qualità che andrebbe fatto , che interessa tutti , è quello di mettere al centro delle discussioni il
tema dei rifiuti e della loro gestione complessiva. Ciò darebbe uno slancio diverso alla visione
negativa posta dal lettore emiliano d’adozione.
Il percorso è lungo ed irto di ostacoli anche ideologici.

L’aspetto economico che differenzia le due realtà, risiede ovviamente nelle risorse disponibili
Anche in questo caso mi permetto di fare delle osservazioni che in qualche modo possono
contenere i sensi di colpa dei meridionali su luoghi comuni , sempre in agguato.

La mia città attuale Parma, dove si vive bene e mi trovo bene, ha avuto i suoi disastri e si è
sollevata.
Ricordo almeno 3 grandi scandali che la hanno interessata negli ultimi anni.
La costruzione del Ponte Nord , costata 25 milioni di euro che ha portato alla realizzazione di
un’opera dove già in partenza era noto che non potesse essere utilizzata. Ricordo che gli unici
ponti “abitabili” sono il Rialto ed il Ponte Vecchio.
La presunzione di alcuni politici , fu quella di costruirlo ugualmente, in sfregio alle regole,
utilizzando soldi pubblici, in attesa della deroga, mai pervenuta.

Lo scandalo Parmalat , il più grande del nostro continente con tutti i riflessi negativi , sia
occupazionali che psicologici, sulla città
Lo scandalo del Parma calcio più recente.
Da queste situazioni, la città si è ripresa dopo essere stata sul ciglio dell’abisso economico.
Questo è un insegnamento utile per i politici , i quali dovrebbero osare e pretendere di più dai
propri concittadini , nella consapevolezza che il ritorno elettorale è a lungo termine.

Le facili promesse agli elettori, credo superate anche nella mia città di origine, devono lasciare la
strada a progetti più ambiziosi e di forte impatto culturale .
La ringrazio per l’attenzione.
Francesco Baldari