E’ la storia di Carmine Vadruccio. Ha lavorato a 450 euro al mese per sei mesi con la Monteco con il progetto “Garanzia Giovani”. Non sarebbe stato poi assunto per “Sovrabbondanza di personale”.

Lettere/ di Carmine Vadruccio

Caro Direttore,
mi permetto di fare alcune riflessioni alla luce delle nuove assunzioni di noti parenti di amministratori del Comune di Galatina presso la ditta Monteco SRL.

Sono Carmine Vadruccio, nell’anno 2018 tra Marzo e Settembre, ho lavorato con Garanzia Giovani nel comune di San Cesario presso la ditta Monteco srl, percependo mensilmente un’indennità di 150 euro da parte della ditta e 300 euro da parte della Regione e spendendo circa 100 euro al mese per poter raggiungere il posto di lavoro.

Il lavoro di netturbino era articolato in cinque ore giornaliere da svolgersi a piedi.
Nonostante il notevole carico di lavoro giornaliero, l’unico stimolo che mi invogliava a lavorare era dato da una prospettiva di futura assunzione a tempo indeterminato.
Purtuttavia finiti i miei sei mesi di lavoro mi veniva detto dal responsabile che la ditta era in soprannumero e non c’era alcuna possibilità di continuare la mia prestazione.

Fatta questa premessa mi chiedo come mai queste nuove assunzioni?
Come mai si è preferito assumere nuovo personale senza attingere dal patrimonio di lavoratori che erano stati già formati da Garanzia Giovani?

Un ultima osservazione, 450 euro per 120 ore mensili di lavoro, corrispondono a 3,75 euro l’ora tasse escluse. Oggi si parla tanto di salario minimo garantito, un salario come quello che ho percepito è giusto o è al di sotto di qualsiasi forma di civile lavoro?
Lascio a voi cari lettori le considerazioni del caso.