Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano

“Non amo chi è pronto a strombazzare la gratuità soltanto per nascondere uno sfacciato clientelismo”.

Faccio politica da due soli anni, ma ho più idee e passione di chi fa politica da duecento anni.
Ritengo il mio “entusiasmo” e anche la mia “rabbia” una piccola risorsa tra le migliaia che ha questa città.

Una piccola risorsa, una briciola, che si perde davanti alle tante risorse che ha questo paese, ma che restano in silenzio o non si sentono abbastanza, mentre avrebbero tanto da dire e altrettanto da dare.
Amo il merito, non le “conoscenze” o peggio ancora le “riconoscenze” e non lascerò che questo paese sopravviva così o muoia così.
Non amo “chi” è pronto a strombazzare la “gratuità” soltanto per nascondere uno “sfacciato clientelismo” .

Come a giustificare il “clientelismo” attraverso il paravento della “gratuità”.
Dimenticando che per una Pubblica Amministrazione non è corretto “comandare” a “compenso zero” o comunque a un compenso “evidentemente irrisorio”.
Non mi piace chi finge di essere diverso, che chiede voti per cambiare, per fare cose diverse, per poi “scoprirlo” fare le stesse cose degli altri, quelle cose che non doveva fare, quelle cose che ha rinfacciato agli altri quando erano “gli altri” a farle.

Guardo dall’oblò dei miei vent’anni, cerco intorno qualcuno che più si adatti alla mia idea di città, al mio racconto di città o forse al mio sogno di città.
Non ne trovo. Non ne vedo.
Non vedo più neanche la mia città.