Pronti a mettere mano all’elenco di esenzioni, detrazioni, crediti d’imposta, aliquote ridotte ed altro. 

AIDC-fotoRubriche/ Di Associazione Commercialisti sez. di Lecce

Il costo delle promesse elettorali si tradurrà in una revisione delle attuali agevolazioni fiscali. Il prossimo Governo, qualunque esso sarà, al fine di finanziare il reddito di cittadinanza o di introdurre la «flat tax» ovvero la tassa piatta, metterà mano all’elenco di esenzioni, detrazioni, crediti d’imposta, aliquote ridotte e non solo.

Gli esecutivi che si sono succeduti, negli anni, alla guida del Paese hanno adottato tanti e tanti provvedimenti, con l’obiettivo di rimodulare il gettito a favore dell’Erario. Ma la continua e costante revisione, anziché semplificare, ha reso ancor più confuso e contorto il quadro delle agevolazioni. Oggi ce ne sono tante ingiustificate oppure ormai superate.

Si contano più di seicento misure classificate come «tax expenditures», considerando anche quelle che riducono i tributi locali.

È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi, in collaborazione con l’Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili (Aidc) sezione di Lecce.

«Speriamo in un riordino complessivo», dicono i commercialisti. «Oggi, ci troviamo in una vera e propria giungla: sono tanti, troppi gli adempimenti fiscali, perché è sempre mancato un disegno organico di semplificazione dell’intero sistema tributario. La materia è delicata e complessa, legata alla sostenibilità dei conti pubblici, ma occorre intervenire efficacemente in modo da porre fine alla complessità degli adempimenti fiscali».

In Puglia, i contribuenti che assolvono all’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi sono 2.550.198.

Il «bonus Renzi» viene riconosciuto a 676.362 pugliesi. Si tratta di un credito di 80 euro mensili, riconosciuto ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, la cui imposta sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Spetta nei casi di reddito complessivo fino a 26mila euro.

A spulciare tra gli altri dati, si rileva che sono stati in 989.886 a fruire della detrazione al 19 per cento delle spese sanitarie (per un importo complessivo dichiarato di 732 milioni 584mila euro, per una media di 740 euro).

La detrazione per gli interessi sui mutui ipotecari relativi all’abitazione principale ha interessato 167.365 contribuenti che hanno speso 264 milioni 712mila euro (la media è di 1.582 euro). Le detrazioni al 19 per cento ha consentito risparmi medi per 1.164 euro.

Le detrazioni al 26 per cento, invece, sono state sfruttate da 33.164 pugliesi, per un risparmio medio di 218 euro. Sono state ottenute grazie alle erogazioni a favore di onlus (32.957 contribuenti per un ammontare di 6 milioni 623 mila euro) e grazie a quelle devolute a favore di partiti politici (242 contribuenti per un totale di 607mila euro).

Sempre nell’ambito delle detrazioni, in 895.615 hanno fruito di quelle concesse per i carichi di famiglia (per un totale di un miliardo 60 milioni 307mila, per uno sgravio medio di 1.184 euro). Le detrazioni per redditi da pensione, lavoro dipendente o assimilati hanno riguardato 2.218.701 contribuenti per un risparmio medio di 1.219 euro.

Tra gli oneri detraibili, figurano le spese per il recupero del patrimonio edilizio che sono state sostenute da 328.253 pugliesi, per un ammontare di 164 milioni 533mila (la media è di 501). In 52.314 hanno optato per gli interventi finalizzati al risparmio energetico (totale speso 26 milioni 209mila).

In 21.945 hanno fruito della detrazione per arredo mobili, per un ammontare di 5 milioni 946mila euro e un risparmio medio di 271 euro. Per i canoni di locazione sono stati spesi 15 milioni 156mila euro da parte di 59.847 contribuenti, per uno sgravio di 253 euro.

Nel capitolo degli oneri deducibili (che si scaricano al cento per cento), si trovano i contributi previdenziali ed assistenziali versati da 239.719 pugliesi, per un ammontare di 875 milioni 610mila euro (per una media di 3.653 euro). A questi importi si aggiunge la previdenza complementare: 62.424 contribuenti hanno versato 115 milioni 882mila euro (media di 1.856 euro).

I contributi per i servizi domestici e familiari sono stati dichiarati da 16.555 contribuenti per un totale di 10 milioni 887mila euro (media di 658 euro). In 10.589 hanno versato l’assegno al coniuge per un totale di 49 milioni 710mila (media di 4.694 euro). Le erogazioni a favore di istituzioni religiose ammontano a 793mila e sono state devolute da 3.076 pugliesi (media di 258 euro).

Il totale degli oneri deducibili ammonta a un miliardo 80 milioni 669mila euro che ha ridotto la pressione fiscale a carico di 339.757 contribuenti, per un importo medio di 3.181 euro.