Incontro presso la sala Pollio a Galatina sulla storia del primo genocidio del XX secolo.

Eventi? di E.F.

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro, presso la Sala Pollio a Galatina dal titolo Perché il Genocidio Armeno ? organizzato dal Centro Ecumenico Oikos, associazione presieduta dalla prof.ssa Rossella Schirone che dal 1997 si occupa  di ecumenismo, mettendo in campo interessanti iniziative.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti la prof.ssa Isabel Oztasiyan, docente di lingua e traduzione neogreca  e  Keghan Boloyan  docente di lingua e letteratura araba entrambi dell’ Unisalento .  Il silenzio alimenta il male, ha più volte ripetuto nel corso della serata Isabella Oztasiyan ed è necessario parlare ed informare.  

Il genocidio della  minoranza cristiana dell’Armenia  formata da  armeni, siro cattolici, siro ortodossi, assiri, caldei e greci il “ Medz Yeghern”  “il grande crimine” così come viene chiamato dagli armeni  si consumò  tra il 1915 ed il 1923. Tutto ebbe inizio in Turchia nella notte tra il 23 ed il 24 aprile con i primi arresti tra l’elite armena di Costantinopoli . 

Fu la risposta alle sconfitte subite dall’impero ottomano all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni. Dopo questa primo episodio, seguirono per i giovani maschi armeni , arruolamenti forzati nei ” battaglioni di lavoro” e nella marce della morte, dove morirono per fame, malattia o furono massacrati lungo la strada.

I bambini vennero islamizzati e le donne portate negli harem. Le cifre di questo massacro variano tra il mezzo milione ed anche meno  secondo le fonti turche ed il milione e mezzo secondo i dati armeni. Il massacro fu voluto ed organizzato dal gruppo dei “Giovani Turchi “ che presero il potere nel 1908 e che mirava a riformare lo stato su basi nazionalistiche e sull’omogeneità di etnia e religione, mentre l’Armenia di religione cristiana, guardava all’Occidente e con le sue idee autonomiste costituiva un ostacolo alla realizzazione del nuovo progetto politico e lontana dall’ ideologia “panturchista” che ispirava il gruppo rivoluzionario.

Il genocidio degli Armeni  ha anche il triste primato di essere riconosciuto come il primo del XX secolo.  La Turchia che non ha mai accettato la definizione di genocidio e parlarne è un reato punito con l’arresto, sostiene invece che fu una guerra civile con bilanci umani pesanti da entrambe le parti. Negli ultimi anni documentazione ritrovata come telegrammi e missive tra i vari attori di questa tristissima vicenda ne comprovano però non solo l’esistenza , ma anche la conoscenza  internazionale.

Quando qualcuno avanzò delle pur timide obiezioni alla “risoluzione finale” di Hithler, lui rispose che non se ne sarebbe ricordato nessuno così come era successo con quella armena.  Come testimoniato e come sempre accade in tutte le derive autoritarie i segnali erano stati tanti : introduzione di leggi atte a sfavorire economicamente le minoranze in questo caso non mussulmane, divieti , limitazioni di libertà piccole e grandi , imposizioni, tasse inique. Come più volte ribadito nel corso dell’incontro, hanno gravi responsabilità nel massacro armeno le grandi potenze europee e non fu estranea la massoneria .

La Puglia si è dimostrata terra di accoglienza anche per gli Armeni, lo ha testimoniato una rappresentante della comunità del Villaggio di Nor Arax presente all’incontro , il Villaggio sorto nel 1924 poco distante da Bari  prende il nome dal fiume che scorre alle pendici del monte Ararat tra Turchia ed Anatolia e accolse circa ottanta profughi.  I superstiti  approdarono a Bari, su una nave della società di navigazione “ Puglia” grazie al sostegno del “Comitato Barese Pro Armenia” e del poeta armeno, Hrand Nazariantz, che vi si era rifugiato già dal 1913.

Nel  villaggio costituito da casupole in legno e da alcune in muratura, sorse anche una fabbrica di tappeti di altissima qualità. Attualmente sono 29 le nazioni che hanno riconosciuto il Genocidio armeno, l’ Italia lo ha fatto  in data 10 aprile 2019, quando la Camera dei deputati con 382 voti a favore, nessun contrario e 43 astenuti, si è impegnata a «riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale» nella stessa mozione si invitava la Turchia a riconoscere il genocidio ed invitava entrambi i paesi  Armenia e Turchia ad una riconciliazione. Da quanto emerso nel corso dell’incontro non sono pochi i cittadini turchi che vivono come un peso questa posizione del loro governo di non riconoscere l’olocausto armeno e tentare una riconciliazione con l’Armenia.