Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Ho conosciuto “il mio unico amore” in una fredda giornata di fine dicembre. Pochi giorni prima del Natale.

In giro un’aria natalizia fatta di regali, di gente che usciva dai negozi della piazza con pacchetti infioccati, da mettere sotto l’albero, da regalare, forse da cambiare.

Tra strade addobbate, piene di gente e di luci, incontrai in quei giorni di festa, “il mio unico amore” e fu il regalo più bello nel Natale più bello.

Insomma eravamo tutti pronti per il Natale, per festeggiare il Natale ed io lo festeggiai da “innamorato” da “appena innamorato”.

Ci conoscemmo così, in un freddo mattino d’inverno tra luci colorate e Chiese affollate.

“Il mio unico amore” stava in silenzio, ero solo io a parlare, stava in silenzio forse per l’emozione, forse per la gioia, io non gliel’ho mai chiesto.

Da quel giorno in poi non ci siamo più lasciati, stiamo “invecchiando” insieme anche se ho io i più marcati i segni del tempo.

Il tempo che non ha scalfito, non ha consumato, non ha stancato, il tempo che ha lasciato l’amore sempre uguale, custodito in un magnifico e immutabile equilibrio, al riparo da ogni mutamento, al riparo da ogni cambiamento.

Oh Dio, come in tutte le cose, momenti brutti e momenti belli si sono alternati.

Quelli belli sono passati troppo in fretta, quelli brutti allontanati con più fatica.

Insieme abbiamo viaggiato, ci siamo divertiti, ci siamo aiutati, a volte ci siamo arrabbiati ma solo per alcuni minuti o forse alcuni secondi.

La cosa che più ricordo è il dispiacere di dividerci sia pure per poco tempo, come quando accompagnavo “il mio unico amore” al suo “studio” in quell’immenso palazzo in cui poi spariva tra corridoi, scale e scrivanie.

“Il mio unico amore” non faceva nulla senza me, ero come una sorta di protezione, una sicurezza, un attaccamento e vi dirò sottovoce, quando qualche volta per qualche motivo sono arrivavo in ritardo, ho visto rossi i suoi occhi.

Sono quegli amori che non tradiscono, che non ti lasciano, quegli amori che non ti sfiora mai la paura di perdere, quegli amori che non metti mai in dubbio.

Sono quegli amori che a volte ti fanno chiedere se per caso hai deluso, ti fanno chiedere se hai fatto abbastanza, se sei stato all’altezza.

Sono stato fortunato, ho avuto un unico amore che dura da più di trenta anni.

Si chiama Dario, ed è mio figlio. Il mio unico figlio.

Appena guarito dal COVID.