Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Comprerà in una traversa della via della moda, un cappotto 100% cashmere
elegante e raffinato.
Lo abbinerà a vestito, camicia e cravatta e per ultimo a scarpe morbide e di
vernice.

Attraverserà in lungo e in largo la città, saluterà amici e parenti e a loro
racconterà i suoi successi, i suoi viaggi, le sue avventure, le sue amicizie.
Laverà la macchina e anche i capelli, insomma si tirerà a nuovo.
Guarderà vetrine con sufficienza, parlerà al telefono con sapienza, muovendosi
con eleganza.

E al ristorante ordinerà qualcosa di costoso e prelibato, vino d’annata, dolce e
anche gelato.
Lui metterà il solito vestito, sempre quello, comprato dieci anni fa dai Grandi
Magazzini.
Sarà elegante, con cravatta e pochette e poi aspetterà, aspetterà i parenti e i
nipoti e ad ogni minimo rumore guarderà dalla finestra per vedere se sono
arrivati. Ancora no, tarderanno, arriveranno.

Arriveranno in tempo per gli auguri, e poi per ridere e scherzare tra confetture
e profumi. Tra quel profumo di mandorle e miele che coprirà il profumo dei fiori freschi davanti a una foto.
Da quella stanzetta di quel secondo piano, lui guarderà il paese in festa, il via
vai crescente, i saluti e gli abbracci.

Lui è invece al freddo, ma non è solo. E’ davanti al cancello della “sua” fabbrica
che sta per chiudere, insieme a tutti gli altri lavoratori, ma non sono soli.
Sono insieme alle loro famiglie e a tante altre famiglie che sono andate a trovarli, a condividere con loro il Natale. Un Natale pieno di speranza.
Lui non è riuscito a comprare il regalo che voleva fare, che aveva promesso.
Nessuno ci avrebbe fatto caso. Solo è lui che ci pensa, solo lui.
E soffre tantissimo.

C’è malinconia sul viso di una mamma, per non aver visto suo figlio neanche
quest’anno.
E tu invece lavorerai, il tuo lavoro non si ferma mai, ci sono turni da rispettare
e forse più lavoro da fare.
Raccomanderai prudenza e pazienza, alcuni ti ascolteranno, alcuni ti
ringrazieranno, altri no, non ti sentiranno.

Tu invece non te ne sei neanche accorto. “Ehi, è Natale, non ricordi?”
no, non ricorda, per lui tutti i giorni sono uguali.
E tu invece strilli mentre fai avanti e indietro:
“perché oggi, perché proprio oggi!!”.
Un “vecchio” seduto sui gradini di una Chiesa, legge un foglio con le “offerte”
del supermercato, legge i prezzi e fa i conti.

Tutti i volti del Natale, della felicità e della disperazione, della gioia e del
dolore, impossibile elencarli.
Mille modi di trascorrere il Natale, mille modi per essere felici, felici perché
si ha tutto, felici perché si ha niente.
Natale di chi si nasconde, di chi si arrende, di chi si offende.
Di chi prega, di chi impreca.

Il Natale che ti delude, il Natale che ti sorprende, il Natale che risplende.
Ognuno avrà il suo posto a tavola e sarà felice o sarà pensieroso, oppure
sarà noioso.
Si sprecheranno brindisi e pietanze, si racconteranno storie e usanze.
E come potrei scordarmi di te?
Tu che hai il colore del buio, ti troverai in un capannone dismesso e
abbandonato, con moltissimi altri tuoi “paesani”, lontano da regali e
consumi.

Quello spazio, adornato con carta dorata e stoffe gialle e rosse che
coprono i muri, e un albero di Natale al centro, è la vostra Chiesa.
Una Chiesa cattolica, senza altare, con solo il leggio, una Chiesa che
sembra la più bella del mondo.
Insieme canterete e pregherete, canterete e pregherete il vostro Dio povero,
più povero di Voi.

Là, dove si respira preoccupazione e sofferenza, dove scivola lenta povertà
e speranza, là sarà comunque Natale.
E anche se fuori ci sarà un freddo boia, nessuno lo sentirà , nessuno
avvertirà il freddo, il loro cuore sarà caldo e questo basta.
In quest’ultimo Natale, ci sono anch’io, mi riconosco. Si sono proprio io.

Ho portato un regalo per tutti, tanto riso fatto arrivare dal proprio Paese.
La loro usanza, la loro tradizione.
Loro in cambio mi hanno regalato le loro preghiere.
Veder felici loro, fa felice anche me.
Domani li troveremo davanti al supermercato a fare “buongiorno” o in
un parcheggio abusivo a farti segno di andare avanti o a farti capire che
è pieno.
Si, però domani. Oggi è Natale.
E Natale è per tutti.